VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI e particolarmente ne chiusero i confini minacciati. L’Austria, non essendo in grado di impadronirsi del Burgen-land, ricorse alla Conferenza degli ambasciatori; questa mandò sul posto una Commissione interalleata di generali (i). La via di uscita fu concordata fra le due potenze interessate in una Conferenza tenutasi a Venezia per iniziativa italiana; fece seguito un plebiscito che ebbe per oggetto la città di Sopron, la principale del Burgenland, e si svolse per l’appunto in essa, nel dicembre 1921. La votazione di Sopron fu favorevole all’Ungheria, la quale rimase pertanto padrona di Sopron e si decise ad eseguire il trapasso del rimanente Burgenland all’Austria. La decisione, successivamente migliorata per accordi di carattere economico, non turbò altrimenti le relazioni fra le due nazioni, che si mantengono tuttora amiche. Vuole essere citata qui un’altra piccola contesa serboungherese: l’esercito serbo, nella sua foga di occupazioni territoriali che più nessuno contrastava, aveva occupate anche alcune terre della Barania (tra il Danubio e il basso corso della Drava), ove si trova soltanto qualche elemento sparso di razza serba: terre che il Consiglio degli Ambasciatori già aveva attribuite all'Ungheria. L’Ungheria protestò per un anno invano; ma quando la Commissione interalleata per il trasferimento del Burgenland all’Austria si presentò ad esigere l’esecuzione dell’ordine, l’Ungheria, forte di quel diritto, dichiarò che prima di prendere in considerazione quanto da essa si voleva, esigeva almeno lo sgombro totale da parte dei serbi delle terre rimastele della Barania. E questa volta ottenne subito soddisfazione. (1) Ne fece parte, come rappresentante dell’Italia, l’autore di questo libro. 208