DAL igo3 AL 1912 8. Atteggiamento delle Potenze. I due avvenimenti dovevano avere ben diversa ripercussione nel rimanente d’Europa. L’elevazione a Zar del principe di Bulgaria non era per le potenze che una questione di forma (salvo che per la Russia, la quale non ammetteva di buon grado un secondo Zar di popoli slavi); l’avvenimento era atteso come logico dall’opinione pubblica europea, per la stima di maturità civile guadagnatasi dalla Bulgaria- Al contrario l’annessione della Bosnia-Erzegovina urtava contro le disposizioni del trattato di Berlino, firmato da altre cinque potenze, tutte più o meno interessate nelle cose balcaniche. L’Austria aveva fatto un tal passo senza aver presi preventivi accordi con le potenze, ed in ispecie con la Russia e con l’Italia, le più interessate. Evidentemente essa giuocava una carta ardita e preferiva, pur di risolvere subito la questione, correr l’alea delle complicazioni che avrebbe sollevato certamente il fatto compiuto. È il giuoco che fatalmente si ripeterà, se pure in altra forma, nel 1914. La decisione austriaca provocò dalle potenze alte proteste; più forte di tutti gridò l’Inghilterra, la quale sospettava che la Russia fosse d’acordo con l’Austria per cancellare a sua volta quanto nei precedenti trattati riguardava il passaggio degli Stretti. La Francia e la Germania, meno interessate, si limitarono a sostener l’una il punto di vista inglese, l’altra l’azione austriaca. Non v’è dubbio che alla definitiva vittoria dell’Austria abbia contribuito, oltre al suo fermo contegno ed alla sua tosto iniziata mobilitazione, l’alleanza della Germania, dichiaratasi ben presto in favore 121