VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI
   Importanti furono le decisioni relative alla Rumenia.
I	principati di Moldavia e Valacchia ottennero sì un governo proprio, ma sotto 1’« alta sovranità » della Turchia; la Russia si valse di tale clausola per arrogarsi un diritto di occupazione militare in Rumenia, a garanzia di una grave indennità di guerra che la Turchia avrebbe ad essa dovuto pagare. Data la tradizionale insolvibilità della Turchia, l’occupazione corrispondeva ad un reale dominio; così la Rumenia rimase di fatto sottoposta a due non desiderabili protezioni, la turca nominale e la russa effettiva. Questa ultima si fece lungamente e pesantemente sentire con vessazioni ben specificate in un « regolamento organico » incluso nel trattato stesso di Adria-nopoli.
   La Serbia ottenne come la Rumenia un governo proprio, ancor esso sotto 1’« alta sovranità » del Sultano, ma senza protezioni altrui che alterassero il significato di tole formula. La Grecia fu dichiarata indipendente, ma limitata al Peloponneso, all’Ellade e ad alcune isole vicine. Infine alla Russia rimasero la Bessarabia ed ampia libertà di navigazione attraverso gli Stretti: concessione quest’ultima che doveva di lì a non molto esserle contrastata dalle potenze rivali.
   La Grecia era però rimasta assai malcontenta di non vedersi riconosciuta libera in tutta la estensione del suo territorio nazionale. La Tessaglia ed altre terre greche che avevano dato tanto sangue alla causa comune, rimanevano avvinte alla secolare schiavitù. Il malcontento e le discordie interne, che non s’erano mai taciute neppure negli anni della lotta, ripresero. più violente ora che il pericolo era cessato; in una inconsulta rivoluzione popolare veniva assassinato il Capodistria, colui che l’assemblea
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