DAL 1914 AL 1918 messa della Macedonia. Fin quando nei Balcani la lotta si mantenne serbo-austriaca, la Bulgaria potè dichiararsi e mantenersi neutrale; non già (come la Turchia) perchè tale situazione le consentisse di aiutare senza sacrifizi i futuri alleati, ma per la necessità di curare le gravissime piaghe delle recenti guerre balcaniche. Però l’entrata dell’Italia nella guerra chiarì anche per la Bulgaria la impossibilità di mantenersi indefinitamente netrale; rimaneva da decidere, fra i partiti di opposte tendenze, a quale gruppo di potenze si dovesse associare. Nell’intenso lavorio diplomatico che si svolgeva fin dall’inizio della guerra, gli imperi centrali, liberi da ogni impegno balcanico che non fosse l’amicizia turca, offrivano alla Bulgaria la Macedonia e uno sbocco all’Egeo, ossia proprio quanto costituiva la massima aspirazione bulgara; invece l’Intesa, per doveroso riguardo verso l’alleata Serbia, non poteva fare altrettanto. V’era in Bulgaria una forte corrente intesista, e l’Intesa stessa fece, d’accordo con la Serbia, notevoli promesse di territori macedoni orientali e marittimi (sull’Egeo); ma quando la Bulgaria tornava al suo ostinato obbiettivo dell’intera Macedonia, l’Intesa doveva rispondere che su questo punto si mettesse d’accordo con Belgrado : la quale risposta rivelava l’impossibilità di risolvere un problema che già tanto sangue era costato alle nazioni balcaniche. Nè l’Intesa (qui mancò il necessario accordo tra le due potenze più ricche) seppe promettere adeguati aiuti finanziari, mentre la Germania per tempo sovvenzionò lo stato bulgaro, rapidamente sollevandolo dalla sua depressione economica e mettendolo in grado di affrontare le ingenti spese iniziali della guerra. Così fu che, malgrado le più oscure previsioni fatte a Sofia dai partiti contrari alla Germania, mal- 185