DAL 1914 AL 1918 a questa della parte di Dobrugia dovuta cedere alla Ru-menia; questione che, per quanto studiata dai delegati politici dell’Intesa, non aveva maggiori probabilità di soluzione che quella della Macedonia. 7. Partiti contrastanti in Grecia. In Grecia il re Costantino, figlio e successore di Giorgio I, tedescofilo per ragioni familiari (aveva sposato una sorella di Guglielmo II) e per essere stato allievo della scuola di guerra di Berlino, era favorevole all’intervento a fianco delle potenze centrali; e una gran parte della pubblica opinione era d’accordo con lui. Ma vi era in Grecia un partito avverso, costituito attorno al grande patriota Venizelos; costui, quale presidente del consiglio, iniziò dall’ alto posto la sua propaganda per 1’ entrata in guerra a fianco dell’Intesa fin dal marzo 1915, cioè da quando s’iniziò l’impresa dei Dardanelli. Il sovrano tedescofilo si valse, per contrastare i disegni del suo ministro, del partito militare, e fece da questo dichiarare che l’esercito « non era pronto ». Venizelos insistette con ogni mezzo finché il giorno 6 di aprile, non potendo vincere l’ostilità del re ed essendo disgustato dalle polemiche, si dimise dal governo, dichiarando di ritirarsi dalla vita pubblica; il che non impedì ch’ei rimanesse sempre il capo attivo del suo grande partito. Così all’atto dell’entrata dell’Italia in guerra la Grecia si trovò di fatto orientata secondo le vedute del re; e soltanto nell’ulteriore corso della guerra le ragioni di Venizelos erano destinate ad avere il sopravvento. Intanto predominavano nell’opinione pubblica e nel governo questi concetti : conservare con la neutralità 183