VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI aveva cagionato anche in Grecia gravi danni- Inoltre nell’esercito, ridotto per esigenze economiche con misure che davano adito ad accuse di parzialità, molti erano i malcontenti; tutti costoro aspiravano a qualche sconvolgimento che rendesse possibili avvicendamenti di posizioni. Abilmente diretti, i malcontenti si coalizzarono contro Ve-nizelos che alfine, nelle elezioni del 6 marzo 1933, restò in minoranza. Questo bastò perchè esigui ma audaci reparti rivoltosi delle forze armate, riuscissero a costituire un nuovo governo, e mettessero alla sua testa un dittatore : il generale Plastiras, già capo di stato maggiore di Costantino durante la guerra. Cominciò un nuovo periodo di agitazioni interne : cambi di governo, processi politici a carico di numerosi cittadini, attentati e vendette: tutti avvenimenti che dovevano poco più tardi fare scoppiare una più grave e profonda crisi. 17. Politica estera di Kemal (1925-1930). Dopo la completa vittoria sui greci in Asia Minore e il trattato di Losanna (luglio 1923), la Turchia dovette apprezzare l’opportunità di stabilire buoni rapporti coi vicini, cioè la Russia e gli stati balcanici; ciò sia perchè aveva rilevata una avversione generica della S. d. N., sia perchè l’Inghilterra, senza diritti di sorta, ma col beneplacito della S. d. N., si era installata nel territorio petrolifero di Mossul. Nel 1925 la Turchia concluse dunque con la Russia un patto di non aggressione, patto tuttora in vigore con nuovi e inattesi sviluppi. Subito dopo dimostrò con atti diversi di voler adottare una politica balcanofila; infatti nel dicembre del 1925 furono conclusi 270