VICENDE E PROBLEMI DEI BALCANI 13. Politica estera della Turchia ( 1935-1936). Già vedemmo la Turchia, grazie alla guerra etiopica che sfruttò per la prima, riuscire vittoriosa nella questione degli Stretti, questione che tuttavia non si può considerare definitivamente chiusa. Le relazioni turche con le varie nazioni europee sono sempre buone, e ciò grazie ai patti conclusi da Kemal con i vari governi. Potrà stupire l’acrimonia particolare dimostrata dalla Turchia contro l’Italia durante il periodo sanzionista ed oltre. Ve l’avevano spinta diverse ragioni : il desiderio di conquistare i favori della S. d. N. in vista dell’offensiva diplomatica per gli Stretti; il proposito di capitanare coll’esempio i tentennanti stati della Intesa Balcanica e indurli ad un unanime atteggiamento; .'1 persistente timore che l’Italia nutrisse propositi di espansione nel Mediterraneo orientale; l’influenza inglese e la ricerca dell’amicizia dell’Inghilterra alla quale si continuava ad attribuire l’onnipossenza nel Mediterraneo. Ma questa fu, com’ebbe a dire il ministro degli esteri italiano, Galeazzo Ciano, una « sterile, non spontanea diffidenza » verso l’Italia, e la si vide poi infatti scomparire, forse per sempre- La Turchia appare ora tranquilla- Il fatto che la Ru-menia, già accordatasi con la Russia nel 1929 in un patto di non aggressione, abbia aderito alle richieste turche degli Stretti firmando le convenzioni di Montreux, non desta per ora inquietudine in altre potenze. Si direbbe che la Russia, attraverso l’amicizia russo-rumeno-turca, abbia tentata una nuova via per giungere al Mediterraneo; ma le potenze mediterranee difficilmente consentiranno a secondare tale calcolo. Esiste un trattato turco-bulgaro di neutralità ed arbi- 298