iOG di loro per motivo di religione, ma anzi ottenevano ampiamente giustizia contro chi si fosse, e si facevano severamente rispettare le persone, locchè valse non poco a mantenere vivo nel popolo il sentimento di equità, e 1’ avvicendamento di uffizi, adoperatosi essendo sempre molto cautamente ad allontanare i pretesti a cieche effusioni e ad insani irrompimenti. Egli è su tale fondamento che si devenne alla destinazione del- 1 apposita magistratura de1 Cattaver, probabilmente nella cura precipua, attesa la complicazione degli affari mercantili, di presidiare più direttamente le loro ragioni, con averla avvertita di usare tutto il riserbo in riguardo di essi, u perchè si deve (come fu ” posto in Pregadi 1’ anno 1688 ) quanto maggiormente si possa animare li mercanti di l'i esse nazioni a continuar quietamente il loro negozio, qual resta non poco turbato, e i'i con particolar pubblico svantaggio, e con sviamento di quelli, dalle retenzioni, che « vengono commesse per cause lievi. ... conoscendosi, per Futile ben rilevante che ne '>'» ridonda a1 nostri dazi, necessaria la ricondotta e confermazione de’lor privilegi, n E ne porge altresì bella prova 1’ energico decreto del doge Pietro Mocenigo del 22 aprile i4?5 a’provveditori di terraferma pegli eccessi che vi si commettevano contro gli Ebrei, sull’appoggio della già troppo famosa calunnia del sangue : quae res, egli vi dice, quantum nobis displiceat, quam molesta et ingrata sit, optime intelligere prò vestra prudentia potetis. Credimus certe rumorem ipsum de puero necato commentimi esse et artem, ad quem finem viderint alii. Nos vero sernper voluimus ut in terris et locis nostris Judaei secare et impune inhabitarent, omnis injuria absit ab illis, non secus quam sit erga ceteros fuleles et subditos nostros. Siffatta avvedutezza e sagacia del governo contribuì grandemente a rendere in Venezia abituali negli animi que’ sentimenti di benevoglienza che fanno prosperare ogni ordinamento civile. In quanto al grado di coltura in punto a cognizioni intellettuali, egli è chiaro, che in mezzo a’gravi inceppamenti che angustiavano il vivere sociale, il quale trovavasi confinato entro breve cerchio, non era dato allo ingegno di attendere con saldo proposito alle scientifiche discipline. Con tutto ciò non restarono già indietro nello sviluppo dello scibile umano, e vari si acquistarono bella fama nell’ orbe letterario, insigni per profonda dottrina e vasta erudizione. Tra le professioni liberali alla sola medicina stava dischiuso 1’accesso, promossone il grave esercizio con onorevoli eccezioni e dimostrazioni di favore ; e bene in questa emersero, per non tacere di tutti, Jacob Man tino, poscia archiatro di Paolo 111; Josef Tamari, investito altresì dell’ufficio di medico della città; David de Pomis e Jacob Lombroso dotti rabbini, oltre che medici. E parecchi altri sarebbero pur da annoverarsi fra essi, degni di particolar menzione, e valentissimi, i quali si resero sì benemeriti da riportare splendide attestazioni e graziosi decreti, che danno a divedere a qual grado giungesse la pubblica fiducia ne’ medici ebrei eziandio in que1 tempi, in cui riguardo ad essi di tutto si stava in sospetto fuori che della propria vita; contraddizione singolare non unica nelle umane menti. E le amene lettere, siccome quelle che non offerivano in allora solletico di attrattive, furono tuttavia coltivate quale decoroso ornamento agli studi sacri, a cui applicaronsi sempre gli Ebrei con amore e predilezione e con ogni sforzo in mezzo alle più angustiose traversie, dando così opera pur essi a conservare quel tesoro di sublimi verità e di sovrane poetiche bellezze, che sempre riscosse tributo di ammirazione dagli spiriti più colti e gentili di tutti i tempi e di tutti i paesi. E qui tornerebbe agevole, se indiscreta opera non apparisse nella presente occasione, il dimostrare come in Venezia stesse in onore la letteratura biblica e rabbinica, in cui acquistarono bel vanto e valenti grammatici (il Balmes e l’Ar-chivolti), e diligenti filologi ( Elia Levita ), e teologhi sapienti ( Isac Cardoso, Simon