nelle fortezze, ecco i cannoni modellati secondo i principii di esatte teoriche, ecco le proporzioni nelle singole loro parti, ecco ridotti i bronzi a sobrietà di ornamenti, ecco tolte le graziose superfluità, posti in armonia ed in proporzione projettili, affusti ed ¡strumenti, e minorata, siccome inutile, una porzione del corredo e del personale fino allora assegnato al servizio attivo delle artiglierie stesse. Bentosto la repubblica adottava gli utili suggerimenti importati da Sigisniondò Alberghetti, che dobbiamo riguardare come il vero studioso sistematore della nostra artiglieria ; ma più tardi, cioè nel 1719, con decreto di senato si ordinava di fondere nel pubblico arsenale, in via di esperimento, un cannone in ferro del calibro veneziano da 12, per rilevarne l’occorrente spesa, e poter quindi deliberare se tornasse ad utilità dell’ erario stabilirne in Venezia od altrove le successive fusioni. A quel decreto venne immediatamente obbedito, e su quel cannone, fatto per prova, si leggeva la seguente memoria : Fallo da Giacomo l’Aqua fondalor bresciano in questo arsenale l’ anno 1719, per comand. dell’ Ecc. Magistr. dell’ Artiglieria giusto il decreto dell’ Ecc. Senato. Dopo ciò, la saggezza de’ padri definitivamente stabiliva, che le fondite delle artiglierie in ferro fossero eseguite nel luogo prossimo alle miniere. Nello stesso XVII secolo si è sempre più migliorata la condizione delle artiglierie e della pirotecnica, mercè le cure del senato, la intelligenza de’ comandanti, e gli sforzi combinati de’ pubblici fonditori. Quel padre Vincenzo Cornicili, che di tutto volle sapere, clic di tutto e scrisse c fece scrivere, che ha lasciata di sé indistruttibile memoria con una portentosa massa di volumi stampati, volle pure meschiarsi ne’ misteri dell’ artiglieria, e, rimontando all’ infanzia dell’ arte, propose, nel finire del secolo, un nuovo cannone con anima di bronzo, rinforzata alla camera di carica e rivestila di cuoio, che agiva coll’ applicazione del mascolo caricato, appunto come adopravasi nel secolo XIV. Noi non sapremmo decidere se questa forma novella siasi da lui immaginala dopo esaminali i bisogni, rilevato il servizio della guerra, e dopo conosciuti gli studi e le applicazioni di chi con tanto onore lo avea preceduto, oppure se