<3» 164 «3> al culto divino. Quindi eccitarono la carità de’Veneziani a concorrere nel laudato proposito ; e raccolto quanto era d’uopo per ri-staurarla e per abbellirla, la vedremo ben presto aperta all’ onore di Dio. Fra i procurati abbellimenti sono da annoverarsi, anzi tratto, la porta d’ingresso ed il maggiore altare, quella tolta dalla soppressa chiesa di Sant’Elena in isola, questo dall’altra chiesa pur soppressa di Santa Giustina. La prima è lavoro del 1480, e serviva di bella decorazione al gruppo di Sant’Elena col generale Vittore Cappello in ginocchio a lei dinanzi ; gruppo che, tolto di sotto all’arco che s’ involta su questa porta, collocato venne nel tempio de’ SS. Gio. e Paolo, ove il vedemmo. Anzi il gruppo stesso e la porta uniti componevano il monumento eretto alla memoria di questo generale infelice, che, dopo aver riportate molte vittorie sopra i Turchi in Morea, per tradimento rimanea vinto a Patrasso. Lodevol sarebbe che il gruppo tornasse all’ antico suo luogo, e si avesse qui tutto integro il monumento come veniva ordinato, e come da noi si pubblicava nella molte volte citata raccolta; il che verrà eseguilo come si spera. L’ aitar poi qui venuto da Santa Giustina, è prezioso pei marmi orientali di cui si vede intarsiato, quali il serpentino, il diaspro ed altri di non minor rarità ; e la tavola che in esso si mise, lavoro di Lattanzio Querena, figura il martirio del Titolare ; donata dalla pietà della N. D. Morosini Gattembourg. Altre tavole sono il San Ferdinando, della nobile contessina de Thum ; la Vergine di G. li. Carrer; la copia del San Lorenzo Giustiniani del Pordenone, condotta da V. Azzola per commissione del cav. Giuseppe Anto-nelli ; il San Pietro Acotanto del citato Querena, ed altre minori. Bellissimo è l'altare, già qui prima esistente, una volta sacro ai quattro Martiri Coronati, ora del Crocifisso ; aliare lavorato col più nobile gusto del 1500, ricco di marmi preziosi, quali il porfido, il cipollino, il diaspro, ecc., e ornato d’intagli operosi e di preziosissime colonne. XIII. Anno 1442. San Giobbe, una volta chiesa de’ Minori Osservanti, ora succursale di San Geremia. (S. di Cann.J Fra i molti