Cfco in luogo di quello a grossi, si attribuì allora e si riconobbe nel ducato d’oro effettivo o zecchino, e rimase anche dopo di uso grandissimo e di norma nel computo e nella facilura delle altre posteriori monete della zecca stessa. Fu poi ai 22 giugno 1473, che in correlazione di peso e di bontà a questo da venti si ordinò il da dieci o metà (li lira (tav. II, n. 2 ), nel dritto dei cui rarissimi esemplari vedesi ripetuta 1’ ima-gine di quel doge, e nel rovescio, in luogo del leone di faccia messo nella prima moneta, qui si osserva la figura di san Marco seduto di faccia. Se non che poco dopo essendo accaduta la di lui morte, tosto in sede vacante si provvide ai 3 agosto 1473, che non mai il doge si mostri sulla moneta se non inginocchiato al santo Evangelista, cioè collo stampo incirca dello zecchino : e così di fatto si figurò nel nuovo da dieci (tav. II, n. 3 ) di Nicolò Marcello, che prese questo di lui nome, e che ha nel rovescio il Salvatore seduto e colla leggenda medesima degli ultimi matapani : Tini lavs et gloria. Due anni dopo, Pietro Mocenigo pubblicò la nuova lira ( tav. II, n. 4 ), che pur assunse il suo nome, col Salvatore in piedi, e col motto diverso : gloria tiri soli, che allora si estese anche al da dieci o marcello, da lui stampato con qualche altra diversità (tav. II, n. 5). Così 1’ una che 1’ altra delle due monete proseguirono pressoché sotto tutti gli altri dogi intermedi fino a Girolamo Priuli, il quale, col cessar di questa epoca, vi realizzò in confronto e sostituì il ducato d’ argento da lire 6, 4. Il peso di questa lira venne alquanto alterato nel 1484, in cui si stabilì di soli grani veneti 126, che corrispondono al taglio di lire 36, Ile3/? per marca. Indi sotto Agostino Barbarigo, intorno al 1489, si permise a mercanti, per navegar, Io stampo di un nuovo grossetto o da quattro soldi, affatto simile al marce/lo di Pietro Mocenigo, di buon argento e del peso in ragione di lire 34 per marca, cioè di grani veneti 27 y85 , la cui eccedente sproporzione dalla lira lo fece presto salire al prezzo del da cimine soldi o mezzo mar-cello. Fu negli ultimi anni di questo secolo che si stampò un nuovo soldo fino, simile di disegno alla lira Mocenigo, ma col motto: lavs