-=3* 156 Se la repubblica riguardava con occhio assiduo e geloso l’amministrazione de’canapi e quella de’boschi, di non minore rilevanza credeva 1’ altra del pane e del pane biscotto, a fare il quale erano impiegate le farine dello Stalo. Per sistema, somminislravasi il pane alle sole truppe nelle piazze e nelle fortezze della terraferma veneta in Italia, e pane biscotto indistintamente alla marina ed alle truppe terrestri nelle provincie e nelle fortezze oltremare, cioè Istria, Dalmazia, Albania, Isole dell’ionio, ecc. Nell’anno 1475, come ancora abbiamo detto, vennero fatti costruire a pubbliche spese numero 52 forni, nel sito presso l’ospizio della Cà di Dio sulla riva degli Schia-voni. Il cosmografo padre Coronelli ci ha lasciata memoria che ai tempi di lui (ultimamela del XVII secolo), nell’isola nostra di Sant’Elena, aveansi fabbricati numero 54 forni, parimente a spese del pubblico, a’ quali forse vi si aggiunsero altri locali nel 1758; ciò che viene indicato da uno slemma di San Marco con questo millesimo ; il che si fece con molto senno, cioè affinchè, in caso di ristauro, o più ancora d’incendio, per mancanza di sostituzione non restasse sospesa la fabbrica del pane ; tanto più che, olire al militare, servir doveva anche per la marina mercantile dello Slato, alla quale, volendo, era accordato di colà fame l’acquisto, pagando il valore Cap. 111. Dei modi di accelerare la vegetazione delle quercie con quella maniera di coltura la quale richieggono. Cap. IV. Dell*1 età delle quercie e dei periodi in cui debbono essere abbattute, affinchè il loro legno abbia la più possibile consistenza e durata. Cap. Y. Delle stagioni più adattate al taglio degli alberi, e come si possa, con l’arte, dare ai medesimi una consistenza maggiore di quella che hanno naturalmente. Cap. VI. Saggio del modo di determinare i gradi della forza dei legni per la scelta de’ medesimi nei lavori spettanti alla navale costruzione affine di assicurarsi della scambievole resistenza degli uni rispetto agli altri. Gap. VII ed ultimo. Del miglior sistema pel governo e conservazione de1 boschi. 1.° Sempre cercare d’accrescere e moltiplicare le piante ne’bosclii in ragione quadruplicata dell’ esportazione e dei consumi. 2.° Procurare alle piante un sollecito accrescimento. 3.° Abbattere le piante ne’periodi del loro maggior vigore ed in quell’età passala, la quale cominciano a perire per una legge inevitabile di natura cui elleno vanno soggette appunto come tutti gli altri corpi organici. Conclusione.