-=&> 86 «c»- Gran vase di sardonica montato in argento dorato, con fascia e contorno smaltato, con assai lavorio d1 ornamenti. Vasetto d’ alabastro con piede. Il solo orlo d’argento dorato è smaltato, con greche iscrizioni. Tazzetta di sardonica, di figura conica, con due manichi, montata in argento dorato, con iscrizioni greche in ismalto, eguernizioni di perle e rubini. Tazza, o bicchiere a due manichi di bellissima calcedonia, montata in argento dorato, con iscrizione intorno l1 orlo. Frammenti di un gran vase di sardonica, ch’era tirato sottile quanto un sottil vetro fuso, con manichi di gran lavoro intagliati nella pietra medesima, ornato di molte pie-truzze e piccoli smalti figurati in tutto il contorno dell’orlo e del piede. Vase di pietra tenera grigia, mirabilissimo per l’arte, i cui manichi elegantissimi sono formati da due specie di chimere di singoiar forma nella periferia dell1 orlo. Sono scolpite in giro molte figurine di santi alla maniera greca, con greche iscrizioni e mollo gusto d1 arte nel tempo in cui fu fatto. Il piede è d1 argento dorato, con ismalti niellati e con basso-rilievi a cesello raffiguranti diverse specie di volatili ben disegnati ed eseguili forse nella miglior età bisantina. Anfora scavata in un pezzo di niccolo di bellissimi colori, col manico scolpilo in figura d1 animale. Opera non solo insigne pel lavoro penoso, ma sorprendente per la bellezza e la mole della pietra. Anfora simile alla precedente, con manico parimente dello stesso pezzo figurato, scavata in un’ agata mista di mille vaghi curiosi accidenti di cristallizzazioni. Vase, o boccale, con manico e guernizione di argento dorato, di alabastro orientale senza ornamenti. Piatto di pietra grigia tenera, anticamente ornato di smalti e di pietre. Piatto d1 alabastro, senza ornamenti. Piatto di alabastro con ismalto nel mezzo ed iscrizione intorno, montato con piede ed orlo d’argento dorato guernito di pietre. Catino di pietra turchese, ornato di rilievi nel rovescio, rappresentanti cinque lepri e uno scritto nel mezzo : 1’ orlo d1 oro è guernito di gemme e filigrane pur d’oro. Questo catino venne donato alla repubblica da Ussun-Cassano re di Persia. Il Montfaucon, nel suo Diario italico, non fa meraviglia di alcun altra singolarità quanto di questa, che denomina così: Vas ingens ex turcica gemma, habetque charateris formam, cui insculptae sunt sequentes litterae non aegiptiae, ut opinantur, sed arabicae. Le-gitque debent, ut opinor Bar-allao. Opifex Deux. Conjecturam meam probarunt Orientales quidam, putantque mecum his significari, tanti cimelii unum Deum opi-ficem esse posce. La mole di questa pietra smisurata, scriveva il Cicognara, se si riguarda la sua preziosità, è superiore a quanto si possa mai vedere. Non ostante sono più smisurate le sei colonnette nella basilica di Cordova, una volta mesciuta, edificata dai Saraceni abitatori della Spagna, che vi sparsero con molti lumi anche inaudite ricchezze. Tali colonnette sono appunto del diametro di questo catino, il che fa supporre che siano della stessa cava, forse Persiana, e non abbiamo che per mano degli Arabi lavori di tal natura, i quali costringono più d1 ogni altro argomento a credere che vi siano due sorta di turchese, T una minerale, e deve esser questa, e l'altra fossile, e sarà quella, secondo il parere dei naturalisti, di cui si veggono non rari piccoli frammenti. Così il Cicognara. ¡Via noi, fatti forti dalle osservazioni recenti dell1 ora defunto co. Marcantonio Corniani, non senza aver con esso eseguita una ispezione scrupolosa del cimelio, portiamo