«ss* 299 *3> medesima, lavoro di Gregorio Lazzarini, è inutile l’accennare le altre pitture.— Ma non è inutile, anzi è necessario il far nota dell’operoso, magnifico e più che stupendo soffitto lavorato, in quanto agli ornamenti, da Girolamo Mingozzi-Colonna, e in ciò concerne alle ben espresse figure, da Giambattista Tiepolo. Nel mezzo si mostra il trasporto che fecero gli angeli della santa casa in Loreto, e tutto allo intorno a grandi vetri sono effigiali spettatori composti in vari alti, e tutti pieni di vita. Qualunque descrizione tornerebbe languida cd inefficace a petto dell’ opera insigne. Fra le reliquie qui conservate si notano : a) la punta d’ uno dei chiodi che trafissero il Redentore ; 6) porzione della Croce ; c) un dente di santa Teresa; d) un dente e pezzo di carne di san Giovanni della Croce ; e) osso di san Pietro Orseolo. — Qui giace l’ultimo doge Lodovico Manin. LXVI. Anno 1680. Chiesa ni sant’ Antonino, dapprima parrocchia, ora succursale di San Giovanni in Bragora. (S. di Cast. ) La famiglia de’ Partecipazii, detta poi Badoaro, con altre chiese, quesla ancora erigeva ne’ primordi del secolo settimo. Nel corso degli anni ebbe alquanti ristauri, infino a che riordinata veniva da’ fondamenti nel 1680, come dalla iscrizione posta sulla fronte s’impara. Poche opere d’ arte sono degne di osservazione : notiamo però il busto scolpito da Alessandro Vittoria, figurante il procuratore Alvise Tiepolo morto nel 1590, quello che eresse la cappella a san Saba, forse conservata nella nuova rifabbrica ; e notiamo il quadro con Noè uscito dall’ Arca, dipinto da Pietro Vecchia, e alcuno dei quadri da Jacopo Palma juniore condotti a decoro della cappella anzidetta. Insigne reliquia è il corpo di san Saba abate, qui recato du-cando Marin Morosini (1250), e, secondo altri, sotto il doge Pietro Orseolo II (979). Vi sono ancora due ossa, uno di santo Spiridione, 1’ altro di sant’ Ilarione abate. Fra gli antichi pievani di questa chiesa si annoverano Fr. Giovanni da Camino, insigne teologo e predicatore, eletto nel 1569 o 1370 a vescovo di Chioggia, morto il 7 marzo 1374; e Nicolò