-=3o 461 «Ss- LXXXVII. Palazzo cornaro della regina, ora monte di pietà1 (San Cassiano, sul canal grande). Nicolò Rosea, parroco di San Cas-siano, il 10 maggio del 1724 benedisse e gettò la prima pietra di questo palazzo, secondo rapporta Gallicciolli. Ne fu architetto Domenico Rossi di Como. 11 prospetto è disposto a tre ordini, rustico, ionico e corintio, con ornamenti d’ elmi, armature ed altri simboli guerrieri. Il magnifico approdo, che costò 24,000 ducati, è grandioso. Dalla parte di terra ha una seconda facciala con ¡sparsi fregi e poggiuoli. Quanto all’interno, è l’atrio pittoresco per colonne isolale disposte simmetricamente e secondo la corrispondenza dei fori della regolatrice facciata. Le scale però vengono meno alla magnificenza del resto : sì c regolare la pianta ed ogni interiore comparto. La gran sala è ricca di stucchi e di affreschi di gusto e maniere barocche : numerose e di finissimi e vari marmi le porte. La sala superiore conserva ancora, de’ molli, qualche dipinto del Tiepoletto, nè affatto spregievoli sono i soffitti di vario pennello. Parecchie sono le stanze che accresconsi più di piano in piano. La regina Cornaro, dalla quale questo palazzo ebbe il nome della regina, non abitovvi giammai, essendo la fabbrica posteriore alla morte di lei, accaduta il 10 luglio 1510. Ma è cerio che questo conserva il nome della regina, dal palazzo vecchio Cornaro che sorgeva nella medesima area. Calterino, in cui si eslinse il ramo della famiglia Cornaro della regina, e fu cameriere segreto di Pio VII, legò il palazzo al pontefice, il quale lo dava a’co. Cavanis, benemerili institutori della scuola di carità, e questi, finalmente, pochi anni sono, lo cedetlero ad uso del Monte civico di pietà. LXXXVIII. Palazzo mangilli valmarana ( Santi Apostoli, sul canal grande). Questo edifizio è opera dell’architetto e pittore Antonio Visentini, che lo divisò in due ordini, rustico con porta dorica e corintio. Nel quale ultimo sono foggiale le finestre con gusto architettonico per comporre il più compiuto modello di eleganza e di grazia. Dopo il 1784, subì un grande ristauro, con aggiunta di un intiero piano anche nella facciata del gran canale, come dalla diversità nella forma delle finestre si scorge. Ne fu architetto il Selva,