-=*» 258 <*>- del doge Francesco Frizzo, da lui stesso, mentre ancor viveva, fatto innalzare, è scolpito da Matteo Cannerò, e fa parte della opera nostra più volle citata. Di pitture di qualche nome vi sono : i.° La Cena di Gesù Cristo collocata sul parapetto dell’ organo, di Girolamo Santa Croce, da lui dipinta nel 1549, come da inscrizione sul quadro stesso s’ impara. Di Cima da Conegliano, o, come altri vogliono, dello stesso Sanla-Croce, è la tavola con Cristo risorto ; opera peraltro de’ primi tempi, se è, di queslo maestro, mentre è di stile più secco che non sia la Cena anzidetta. Jacopo Palma jnniore, poi Matteo Panzone, Antonio Zanchi, Matteo Zais, Giovanni Laudis, Giovanni Segala, Fabio Canal, ed il prete Francesco Muso/o, dipinsero gli altri quadri ed affreschi nella maniera del tempo in cui vissero, qual più e qual meno infelice. 11 [»rimo, Jacopo Palma, avrà forse colorate le sue tele con qualche magistero, ma la iniqua mano d’ iniquissimi artisti le hanno deturpale. Non parliamo neppur del soffitto, dipinto più a modo di teatro che di tempio ; nè l’artista prospettico, nè lo storico son qui nemmeno degni di nota. La tavola di santa Filomena, che di questi anni dipinse Cosroe Dusi, merita ricordanza, condotta essendo con mollo effetto, con molta espressione e con molta bonlà di disegno. Fra le reliquie preziose che qui si contano, annoveriamo soliamo un articolo della mano, ed un osso della gamba del santo Titolare. Fra i piovani che tennero il governo di questa parrocchia, sono da ricordarsi Iìartolommeo Querini, eletto, il 5 aprile 1274, vescovo Castellano, morto nel 1291, e benemerito dell’ospitale di Castello, che dal proprio nome intitolò di San Bartolommeo ; e Andrea Dotto, o de’Dottori, promosso, nel 1522, alla sede vescovile di Chioggia, consultore della repubblica ; e, finalmente, translatato, li 3 dicembre 1357, alla sede patriarcale di Grado, nella quale mori nel 1350, o, come altri vogliono, nel 1351. XXXII. Anno 1550 circa. Tutti i santi (vulgo OgnissantiJ, con cenobio di Cappuccine concette. fS. di D.J Fin dal 1472 ponevano