<3o kl 5 «$=» cioè, cammei, spille preziose antiche ; poi antichi miragli in metallo, lumiere, candelabri, croci, orecchini, sigilli, pendoli, calamai, lavori d’ argento in cesello ed in getto, smalti, avori, vasellami del Giappone, mosaici, bronzi ed altre infinite minuterie, e da ultimo una quantità di antiche medaglie greche e romane. IX. Quadreria di Natale Schiavoni, cons. accademico, S. Pantaleone, in palazzo Giustiniano. Non solamente si distingue il prof. Natale Schia-voni nell’ arte della pittura da lui trattata con molto nome, ma eziandio si fe’noto per una collezione di opere antiche di pennello, che, ad imitazione dei maestri antichi, a lui piacque adunare nelle sue pareti domestiche. Laonde chi lo visita ammira opere di Tiziano, di Paolo, di Gentile Bellini, di Paris Bordone e della infinita schiera dei nostri maestri più conti, la enumerazione delle quali tornerebbe troppo diffusa se di tutte particolarmente ne volessimo far nota. Ne nomineremo due per tutte, e sono Adamo ed Èva che nascondonsi alla chiamata dell’ Eterno nel Paradiso terrestre, opera questa delle più belle di Jacopo Tintorelto, esistente un tempo nella scuola della SS. Trinità. La seconda è quella magnifica di Bonifacio Veneziano con la Vergine seduta sotto un albero fronzuto corteggiata da varii Santi e Sante, tela che mostra apertamente quanto egli si avvicinasse al Vecellio. X. Quadreria del sig. De Bon, in palazzo Martinengo a S. Benedetto. Il defunto M. De-Sivry stabilitosi in Venezia, e quivi vissuto dii oltre 30 anni, formava una collezione di quadri e di oggetti d’ arte degnissima per ogni riguardo. Morto il Sivry nel 4842, lasciava in eredità questa raccolta a un di lui concittadino M. De Bon ; il quale la veniva aumentando per acquisto fatto dei dipinti di Carlo Sanquirico di Milano. Fra questi vogliamo notare una stupenda tavola di Leonardo da Vinci con S. Gio. Battista fanciullo, una Maddalena reputata replica di quella della Galleria Barbari-go: la Madonna detta la Giardiniera che Giulio Romano toglieva da quella ben nota del Sanzio ; due paesi grandiosi di fFuvermans ; poi opere di Paris Bordone, del Tintoretto, del Varottari, di Guido Reni e di altri parecchi. — Oltre a questi dipinti, possede molti oggetti d’ arte curiosi, come, ad esempio, vasi del Giappone, porcellane di Sassonia, di Sevres e della China ; maioliche antiche, cristalli e vetri di Murano ; bronzi, avori, smalti, suppellettili, scrignetti, cornici, legni intarsiati, musaici e minuterie di antico lavoro. XI. Galleria di s. e. il rarone Galvagna, palazzo Savorgnan in Cannaregio. Era conveniente che il nob. animo di S.E. il barone Galvagna, per quello amore che nutre alle belle arti, e pel quale veniva degnamente preposto all’ I. 11. Accademia Veneziana, avesse una Galleria. E didatti egli