<3* 26^t dio. Battista Lorenzetti altre tele operarono, che lasciam di descrivere per amor di brevità. Visitava il doge e la signoria questa chiesa nel mercoledì santo, a solo fine di acquistar le indulgenze che papa Alessandro 111 le concesse, allorquando fu qui in Venezia. Fra i rettori di essa s’annovera Orso Delfino, che fu, nel 13U7, eletto vescovo di Capo d’Istria, e da questa sede traslato nel 159 a quella di Candia ; in fin che nel 1361 fu innalzato alla patriarcale di Grado: morto in essa sede li h dicembre 1367. XLV. A imo--. Chiesa dello spirito santo, anticamente convento di monache Agostiniane, ora succursale di Santa Maria del Rosario. (S. di D.J Maria Caroldo, monaca in Santa Caterina di Venezia, in unione a Girolamo di lei fratello, secretano di senato nel 1U83, acquistati i convenienti fondi nella parrocchia allora di San Gregorio, eresse quivi un convento di monache sotto l’invocazione dello Spirito Santo, seguendo la regola di Sant’ Agostino. Stettero esse fin dal 1806, e, chiusa la chiesa, fu riaperta di nuovo nel 1808 siccome succursale della nuova parrocchia. — Quando venisse eretta questa chiesa, siccome ora si vede, c incerto : chi la dice incominciala nei primi anni del secolo di cui trattiamo: chi la vuole finita, con errore madornale, intorno alla fine del secolo antecedente; chi, in fine, altre particolarilà aggiunge false al tutto e contro la critica sana. Il Sansovino narra essere stato questo tempio costrutto in legno all’ epoca dei di lui maggiori; fatto poi di pietra non ima volta sola, ma due e tre per ridurlo a perfezione. Noi abbiam posto intorno a questi anni la fabbrica di essa, c perché sappiamo averla fondata un Santo Verde, ed essere stato ajutato in parte ad eriger la facciata da un Jeronimo Priuli, secondo rapporta il prefato Sansovino; e più perché vediamo i principali ornamenti di essa, e le sculture e gli altari, condotti intorno al principio di questo secolo: che in quanto concerne alla tavola dell’altar maggiore ili Tiziano citala dal Sansovino, essa non era altrimenti fissa, ma si mobile, e tenuta particolarmente con molta custodia dalla badessa suor Maria Celestina Pisani, come narra 1’ autore