<&> 17 o£> Anzi da taluno s’ aggiunge, che per la erezione della nuova chiesa, venne scelto un certo luogo chiamalo il morso, appartenente alle monache di santo Zaccaria, e si ottenne da esse, mediante il tributo di un passere e di un’ annua visita del doge a quella chiesa nelle feste pasquali. Non pertanto sembra vi sia ragione di credere, che la chiesa di san Teodoro fosse minata per ampliare quella ad onore del santo Evangelista. Gli storici parlano di un picciolo tempio che sorgea d’ allato al palazzo ducale, e dicono aversi in quella occasione rendulo più ampio, per ordine del doge Giustiniano Parteci-pazio (1) : e perchè da lato al palagio ducale non era vi altra cappella che quella di san Teodoro, come si prova col Sabellico e con altri autori, creder si pub che questa cappella fosse al tutto demolita ed incorporata con quella di san Marco (2). Altri poi ciò danno per certa notizia, ed aggiungono, che il vescovo Orso, già nominalo, fu quello che pose la prima pietra del novello edificio ( 3 ). Questo fu compiuto in poco più di un anno, sotto il dogado di Giovanni Partecipazio, che attese a compiere con tutta sollecitudine la volontà del fratello Giustiniano, al quale era succeduto nella du-cea ; quantunque non manchino documenti che lo dicano compiuto innanzi che lo stesso Giustiniano morisse (tl) ; notizia non vera, perchè repugnante alle cose già narrate ; ma poco prima o poco dopo che fosse compiuto il lavoro, durerebbe tuttavia la meraviglia intorno la celerità del fatto, quando non sapessimo che era questa primissima basilica, dalle esterne muraglie in fuori, tutta di tavole. Come al doge Giustiniano appartiene la gloria di avere fondalo, cosi a Giovanni si deve quella di avere decoralo fin dalla origine sua questo tempio. Non piuttosto fornita, trasportato venne il corpo del santo Evangelista dalla cappella ducale (5), venne chiuso in un’arca di bronzo, e murato entro un pilastro, con non affidarne il segreto (1) Pier. Giusi., loc. cit. (2) Meschinello, Chiesa di S. Marco, v i, p. io, not. a. (3) Stringa, nelle Agg. al Sansovino. (4) Cron. Alt., I. 11. (5) P. Gius!., 1. cit. VOL. II, P. II. 3