CHIOGGIA Assai prossima al continente, da cui non la divide che un ponte, è l’isola di Chioggia. Isola considerabile per più capi, e sulle bocche degli uomini anche lontani. I costumi de’ suoi abitatori alquanto singolari, il dialetto non men singolare che da essi si parla, le guerre famose combattute intorno a’suoi muri, gli uomini benemeriti delle scienze naturali, che, specialmente negli ultimi anni, da essa ci vennero, fin anco l’essere stata presa a soggetto d’una delle più saporite commedie del teatro italiano ; ogni cosa, sia grave, sia piacevole, conferisce alla celebrità di cui parliamo. E tuttavia, fedeli al propostoci divisamenlo, non potremo tenerne che breve discorso. L’ origine della città è circondata dalle tenebre consuete. Vi ha chi presume intravederla in una delle tre borgate padovane dislrulte dai Greci, di cui parla Tito Livio nel libro X ; secondo la quale opinione vorrebbesi fosse stato fondatore di Chioggia un Godio compagno di Antenore. Ma sia stato questi il suo fondatore, o il Clodio avversato da Cicerone, e si debba intendere che parli d’essa Plinio al nominare che fa la Fossa Clodia e il porto di Iledron; o sì veramente l’imperatore Clodio Albino; o, per ultimo, Marc’Aurelio Claudio; lascieremo che ne disputino e ne faccian giudizio gli eruditi. Certo è che al tempo delle incursioni barbariche dovettero