<-> 74 «> antico di stimarea peso la portata dei legni mercantili in confronto del novello di computarla a cantari. Strane sono le voci latine in esso inserite. Leggonsi coversa per coperta, viazum per viaggio, bertesca per taverna, scermus per palischermo, mudua per muda, navis cui fuerit aqua molata per nave in cui entrò acqua pelle commessure, ecc. IV. A dditiones Francis ci Danduli du-cis. Queste addizioni furono scritte intorno la metà del i3oo. V. A dditiones et correctiones Andreste Danduli ducis. Furono scritte dopo le addizioni del doge precedente. VI. Statuta judicumpetitionum. Leggi del magistrato del petizione. I Veneziani mutarono il genere mentre è chiaro che si dovrebbe tradurre la parola petitionum (i) Il conte Querini depositò questo Codice nella pubblica Biblioteca di S. Marco, onde i dotti che onoreranno di loro presenza Venezia nell'attuale Congresso, abbiano agio di fare tutti gli esami, ed osservazioni che delle petizioni. Sono scritti sul finire del secolo XV. VII. Consulta ex autenticis excerpta. Sono consulti dei secoli XV e XVI. Delle costituzioni e statuto nautico promulgato dal doge Rinieri Zeno nel 1252. Di questo scrisse a lungo il Foscarini nel libro i, pag. i5, 16. Gli statuti indicati illustraronsi da Giovanni Brunacci, e più dottamente ed ampiamente in una dissertazione in forma di lettera dal eh. Marco Forcellini, che sono uniti, ma non legati al codice. Le aggiunte del doge Francesco Dandolo, e le giunte e correzioni dell1 altro doge Andrea Dandolo disposte con ordine diverso dal codice suddetto, formano il libro sesto dello statuto stampato in Venezia nel 1709, e di nuovo ristampato nel 1729 (1). troveranno opportune *, lieto di possedere cosa degna della pubblica considerazione, e di poter con ciò far atto di riverente ossequio verso il Congresso.