-ss«- íi82 «c> del Tempesta e di Guido, offrono, qmtl più qual meno, soggetto di esame all’amatore dell’arti belle. — In particolar modo poi novereremo la raccolta d’ oggetti d’ arte posseduta da Consiglio Ricchetti in Cannaregio ; nella quale si potranno osservare e la Psiche famosa di Francesco Saìviati, era nel palazzo Grimani, della quale dice il Vasari non esservi cosa migliore in Venezia ; e un ritratto di Tiziano mostrante il doge Antonio Grimani, e opere di Gio. Bellino, del Paliuigiuni, del Catenadell’ altro Salviati e di molti antichi; senza annoverare le tele degli artisti viventi, come dello Schiavoni, del Busato, del Comirato, del Chitone, ecc. Con-vien perù accennare aver egli sculture pregiatissime antiche, come busti, basso-rilievi e statue, fra le quali ultime noteremo la Vestale posseduta un tempo dal co. Marco Corniani che fu ; e più di ogni altra preziosità un’ insigne raccolta di cammei di antico e moderno lavoro, ascendente al numero di oltre 400 ; cammei lavorati in ¡smeraldo, in topazzio orientale, in granate di Soria, in sardoniche, in giacinti, in turchesi, in agate zaffirine e calcedonie. — E poiché parliamo di cammei que’due accenneremo posseduti dal sig. Francesco Zanetti a S. M. Mater Domini, provenienti dalla raccolta famosa di Antonio Maria de Zanetti di questa casa stessa, ne’ quali due cammei, già incisi ed illustrati, si figurano, e il trionfo di Galatea, ed Apollo Citaredo. — La collezione che ha Pietro Tironi di vetri antichi di Murano non può passar senza nota, mentre non solamente è ricca, ma unica affatto nel suo genere. Conta essa patere con dorature e smalti a diversicolori, filigrane, ecc.; bicchieri a calice, simulate agate, corniole, venturine; poi ampolle, scatole, bicchieri, secchielli, candelabri, cestelle, vasi ed animali ; il tutto lavorato nelle officine di Murano, per le quali si conosce a qual grado salisse quest’ arte appresso di noi. Perdoneranno tutti quegli altri gentili che qui in Venezia coltivano, qual più qual meno, le buone arti, se gli abbiamo taciuti : imperocché ufficio nostro e scopo dell’opera fu solo di nominare, e anche di volo, le principali raccolte.