<3o 75 *£> Ferdinando duca di Sabbionetta, dal duca della Mirandola, da Giuseppe Vittorio, vescovo e principe di Trento, dal gran duca di Firenze, dal duca di Guastalla, dal Cardinal Badoaro, dal duca di Modena, da Emmanuele, re di Sardegna, e da altri molli distinti soggetti. 9.0 N.° 3o fascicoli contenenti relazioni militari di Giovanni Martinengo, antenato del ramo Martinengo Dalle Palle, generale e sopraintendente di tutte le fortificazioni della serenissima repubblica di Venezia, che nel i63i si fece cappuccino ; fu poi, col consenso di Roma, dal senato levato dal con- vento per valersene de1 suoi mililari talenti in altra guerra, e poscia fece ritorno al suo convento, e morì cappuccino, lasciando doti, limosine, messe ed altri pii legati. io.0 Stemma et Origo Gentis Marti-nenghae di Ottavio Ferrari, del 1671, libro che, sebbene stampato, per la sua rarità è meritevole di essere fra i codici annoveralo. A tutti quesli manoscritti molti altri si potevano aggiungere di memorabili, se il nobile Venceslao non avesse conosciuto essere nostro divisamento V indicare le cose precipue, ma non descriverle minutamente, e molto meno tutte accennarle. CAPITULARE ISAUTICUM DEL NOB. CONTE GIOVANNI QUERINI DI ALVISE Fra le cose a giudizio nostro degnissime di considerazione, è il codice che ha per titolo : Capitolare nauticum prò em-poreo veneto an. MCCLV, duce Raijne-rio Zeno di proprietà del conte Giovanni Querini di Alvise. Fino dal secolo XIV era in casa Querini. Nella Storia della letteratura veneziana, Marco Foscarini fu doge lo reputa lodatissimo, ed afferma che per liberalità del sig. Andrea Querini senatore, passò fra i codici di Apostolo Zeno (pag. 16, nota 29). Questi lasciollo dopo la sua morte alla biblioteca dei padri Domenicani Osservanti ai Gesuati. L’’ erudito p. Bernardo De Rubeis, come scrisse il bibliotecario p. Pellegrini, loha ceduto e restituito a S. E. Andrea Querini fu di Gio. procuratore, che pretese che per equivoco fosse passato alla biblioteca suddetta. 11 codice è in foglio membranaceo, fornito di miniature del secolo XIII, ma mancante di alcune carte. Ha margini, scrive il Foscarini, e scrisse la verità, spaziosi e magnifici, estremità dorate, rubriche di cinabro, iniziali di cinabro e di VOL. 11. azzurro, miniature figurate e lavoretti gentili. Il codice fu stampato nell’opera del p. Paolo Canciani, che ha per titolo : Barbaro-rum leges antiquae. Ven. in fol. 1792 apud Coletium, Voi. V, p. 346, ed ha nel frontispizio un facsimile del carattere. 11 Capitolare abbraccia gli statuti seguenti. I. Statutorum venetorum libri quinqué, che sono quelli già notissimi e pubblicati dal doge Jacopo Tiepolo,con la giunta di cinque terminazioni di emancipazione paterna scritte nel secolo XV, il restante è scritto del 1200. II. Punitio de malefciis puniendis.Vxx-nizione dei malfattori, che anticamente spettava ai tre giudici del magistrato del proprio. La miniatura nel frontispizio rappresenta uno di questi giudici con altre figure, 11 carattere è del secolo XIII, escluse le carte 81, 82, 83, che furono dappoi aggiunte. III. Statuta navium. Comprende la disciplina del commercio, ed in gran parte della navigazione. 11 capitolo 114 ha il modo k