o 168 «i=- A dire adesso delle pillare, ricordiamo l’ancona a tre comparti sopra l’altarino nella sagrestia, con nel mezzo la Vergine Annunziata, e nell’ allo il Padre Eterno e lo Spirilo Santo, e dai lati Michele e il divo di Padova, opera reputata della prima maniera di Barto-lommeo Vivarini. Quindi, nella sagrestia stessa, il ritrailo in mezzo busto di Cristoforo Moro, opera di Gentile Bellino, molto da slimarsi pel costume ducale di que tempi : e nella sagrestia ancora il caro quadretto di Giovanni Bellino, ove espresse con amoroso pennello la Vergine in mezzo al Ballista e a Caterina ; la prima pittura, secondo Sansovino, che Giovanni facesse ad olio, ed esponesse al giudizio del pubblico, e perciò tenuta in mollo pregio. Nella cappella poi, che dalla più volte accennata sagrestia si passa in chiesa, Girolamo Savo/do lasciò una pregiatissima tavola con la Nascita del Salvatore, ove e composizione mirabile e gioco pittoresco e linte robuste e in fine esecuzion diligente si rilevano d’in mezzo a guasti che la tavola stessa sofferse dal tempo e dalla mano degli uomini. Nella chiesa, finalmente, si ammirano : 1.° una tavola di Paris Bordone, condotta nella età sua più fiorila, in cui espresse li santi Pietro apostolo, Nicolao ed Andrea, al quale ultimo un angelo reca la palma sospirata di sua passione; tavola di stile grandioso, e composta con idea pellegrina ; non ricordata dal Martinioni, sebbene stata sia rimessa intorno a’suoi tempi in sostituzione dell’altra menzionata dal Sansovino, siccome dipinta da Francesco de Franceschi ; 2.° 1’ altra tavola d’altare dipinta in sul rame da Carlo Caliari, con la Vergine in gloria e Cristo morto sostenuto da due celesti, a’quali fan corteo il Serafico ed il Taumaturgo di Padova, e nel basso san Diego pregante ; tavola, che vuoisi da taluno avervi posta mano eziandio il padre di Carlo, il sommo Veronese. Altri dipinti ancora di men nome si veggono, come di Sebastiano Mazzoni e dello Zucchi e di altri, la ricordazione de’ quali sarebbe opera vana. XIV. Anno 1456. S. Zaccaria, una volta appartenente a monache Benedettine, ora parrocchia. fS. di Cas.J La fondazione della chiesa di cui ora si occupiamo, precedelle a quella del monastero a cui