<*. 472 ^ sua, dipinto da Harsent ; poi il Trombetta morto, e il cane del reggimento di H. Fernet ; l’ammalato e famiglia di Prudon, e un paesaggio di Omme-(janck, questi due rarissimi e preziosi ; e in fine una Sibilla di Lebrun, ed alcuni fiori di Vari Dael; senza nominare alquanti altri dipinti di Vincenzo Abbuti napoletano, pittore al servigio di S. A. R. la Duchessa, i più distinti de’ quali sono : l'interno della cappella reale di Palermo e la tomba di Pietro di Toledo. — Chi volesse poi annoverare le infinite preziosità storiche ed ornamentali in questa regia dimora raccolte, non finirebbe sì tosto, e basterà per tutte accennare la storica collezione di oggetti appartenenti alla Casa Borbonica, e i molti vasi della fabbrica di Severs dipinti da madama Juquotot, che, come tutti sanno, preziosi sono sia per la provenienza, come per l’autrice delle pitture. Ricordiamo in fine le due statue di Adamo ed Èva, la prima opera di Tullio Lombardo, e che una volta esistevano nel monumento Yendramin ora a santi Gio. e Paolo. V. Galleria Manfrin. Il fu conte Girolamo Manfrin, che acquistando veniva il palazzo a suo luogo accennato, per quello amore che nutriva alle grandi cose, e principalmente alle arti, seguendo il consiglio dei pittori Giambattista Mingardi e Girolamo Zais, molti stupendi dipinti raccolse, e libri d’arte, ed altre preziosità, coi quali e colle quali ornava con principesca magnificenza tutto il piano nobile. Non è a dirsi impertanto quali e quante qui sieno adunate tavole e tele di antichi ed egregi pennelli, accontentandoci noi qui di ricordare le principali : tanto più quanto che non è forastiero che parta dalla nostra città senza aver visitata questa galleria pregiatissima. Dell’epoca prima di nostra scuola si contano, fra gli altri, opere di Antonello di Messina, dei Vivarini, di Nicolò Semitecolo, dei Bellini, del Carpaccio, del Previtali, del Catena, del Bissolo: dell’epoca seconda v’è Tiziano, coi ritratti dell’Ariosto e della regina Cornaro, e colla deposizione di Croce, una delle più belle repliche di questa composizione divina. \’è Giorgione con la Sibilla; Paris Bordone con la Vergine e Santi ; vi sono il Pordenone, Paolo Caliari, il Tintoretto, Rocco Marconi, il Bonifazio, i due Palma, i Bassani, e moltissimi altri non solo di quell’ epoca, ma eziandio delle altre età posteriori, fra cui nominiamo due vedute del Canaletto preziose. Nè solamente è ricca la galleria che descriviamo di opere nostre, che avvene parecchie e lodate di scuole straniere. Laonde Raffaello ha qui un ampio cartone con l’entrata nell’arca degli animali, e un Crocifisso ; ha Giulio Romano tre quadri colla storia d’Ulisse; poi Andrea dal Sarto, Vasari, lo Zuccheri, il Bulloni, il Pal-megiani, il Borgognone, i Cardaci, il Cignoni, il Guido, il Quercino, il Salvi, poi Rembrandt mostra un ritratto stupendo, e fVandich un altro; poi Rubens, Gerard Don, i due Breughel, Brill, Dietrich, J. Fyt,