<$* 497 del tutto la malattia, altri infelici vi si ricoverarono, spezialmente accattoni infermi ; i quali, trasferiti in Venezia nello spedale dei Mendicanti, 1 isola nel 1717 era all'intutto abbandonata. Ma un uomo nato in Sebaste d’ Armenia 1’ anno 1675, e acceso di santo fervore, avea divisato ricondurre la propria nazione all’ unità delle religiose credenze, mancata fra’ suoi, colpa, più che altro, 1’ ignoranza. Quest’ uomo degno era il Mechitar. Intento a diffondere fra i suoi F utile istruzione, propose di servirsi a tal fine di un corpo monastico, il quale appositamente insliluì, e venne poscia modificando sulla regola di san Benedetto, piuttosto che su quella di sant’ Antonio com’era da prima. Volle inoltre che siffatta comunità si piantasse in parte dove con facilità profittare della europea civiltà, e trasmetterla alla propria nazione contempcrata all’ indole e a’ più speciali bisogni di questa. A ciò scelse da prima la città di Modone nella Morea; ma ricaduta la penisola nelle mani de’ Turchi, convenne pensare ad altro luogo. Ed ecco l’isola di San Lazzaro, che, ceduta essendogli dalla repubblica, torni) opportunissima al suo disegno. Ristorò quivi, o quasi rifece chiesa e convento, c di pianta eressevi il campanile, nella cui cima c un indizio del gusto orientale. Non mancano nel convento alcune pitture che possono essere ricordate ; come, nel refettorio, la Cena del Novelli, e nella vòlta della libreria tre quadri di Francesco Zugno. Ma ciò che merita veramente considerazione sono i codici armeni, che in essa libreria si conservano ; oltre una buona raccolta di macchine per gli studiosi di fisica. Di questo, per altro, come anche della tipografia, essendosi fallo menzione in altra parie del libro, crederemmo soverchio il riparlarne al presente. Diremo solo in generale che 1’ intenzione nobilissima e pia del Mechitar ebbe pieno elicilo vivente tuttavia lui, e continuò dopo la sua morte ad essere secondata con esemplare fervore da quelli che gli succedettero. I Mechi-taristi diedero continuamente all’ Armenia uomini instrutli in più guise di dottrina, oltre la religione eh’ era ed è lo studio lor principale ; diedero libri tra originali e tradotti in gran copia, tendenti tutti a promuovere la civiltà, e 1’ utile e sana sapienza. Tanto furono vol. ii, p. ii. 63