-=*•> 120 <*> L’ architettura di questo tempio è pressocliè eguale a quella de’ Santi Giovanni c Paolo, e di poco dista ancora la sua ampiezza. Solo qui ancora conservasi, nel centro del tempio, 1’ antico coro, a differenza di quelli de’ Santi Giovanni e Paolo e di Santo Stefano, che venner rimossi. Esaminando di volo 1’ esterno, troveremo prima sulla porta maggiore collocate tre statue di pietra istriana. Quella del centro offre la Vergine col Putto, che il Cicognara, come opera egregia di quel secolo, illustri) ed incise nella sua Storia della scultura : le due laterali figurano il Salvatore risorto ed il Serafico. E nella porta di fianco vedremo un basso-rilievo con N. I). seduta, recante sul femore il divino suo Figlio, e, uno per lato, due Angeli in azione devota. Lavoro questo di casto disegno, di stile purgato e d’invenzione graziosa. Belle arie di teste, lavoro diligente, e tutto che vale, si nota, a costituirla opera di celebre artista. Parrebbe della scuola più nobile del Leopardo, o di altro vissuto nell’età più bella dell’arte. In alto c di altra mano più antica Cristo, in mezza figura. Due iscrizioni, una per lato della porta, sono sottoposte alle medaglie recanti i ritratti di fra Urbano Rolzani di Belluno, e di Piero Valeriano di lui nipote, l’uno insigne pei viaggi e per greca letteratura, morto nel 1524, l’altro celebralo poeta ed antiquario, defunto nel 1558. Ma entrando nel tempio, ed a seguire l’ordine abbracciato, accenneremo prima le opere di scultura, poi quelle di pittura, che mollissime qui se ne incontrano e quasi quante ne vanta 1’ altro tempio descritto de’ Santi Giovanni e Paolo. E innanzi parleremo de’ monumenti, secondo 1’ ordine de’ tempi ne’ quali furono innalzati. — Quindi il più antico sembra quello alla destra della cappella una volta sacra al Serafico, chiudente le ceneri d’ignoto guerriero, il cui simulacro chiuso giace nell’ armatura disteso sul sarcofago : nè dalle armi blasoniche qui e qua disposte non si potè rilevare chi sia, non essendovi sculta alcuna iscrizione. 11 Soravia argomenta possa essere un Arnoldo, morto nel 1330, sepolto in piana terra sotto il sarcofago detto, nè si può rilevare il cognome, sendo abrasa