<•> 291 <=- pittura dal tempo che il doge Selvo invitò di Grecia i musaicisti, vale a dire nell’ anno 1071, per ornare il tempio di San Marco, e come, dopo aver confessato che 1’ arte, pei rudimenti primi che questi avran dato a’ Veneti, allignò presto, e crebbe poi dopo il 1204, quando, secondo testimonia Ramusio, presa Costantinopoli, lu piena la città nostra in breve tempo, non pur d’artefici, ina di pitture, di statue, di basso-rilievi greci, non ¡stabilisca indi, per altri testimoni cavali dalle nostre cronache antiche, e dallo Zanetti, che la pittura qui anche prima avea sede, e solo in quel tempo, pel bisogno maggiore, abbia il Selvo chiamato di Grecia gli artisti ; da conchiudere, contro il Vasari e gli altri scrittori, che qui si dava mano al risorgimento dell'arte senza ripeter gli esempi dagli altri pittori italiani. Eppure conferma egli che dopo quel tempo la città non fu scarsa di dipintori, da poter formare di essi, nel secolo de-cimoterzo, una compagnia con leggi e costituzioni sue proprie ; il che mostra che, se primi furono i Veneziani ad unire in un corpo separato dalle altre questa nobilissima arte, era essa sicuramente salita a molto onore, e certo più qui che in tutti gli altri luoghi d’Italia. Non siamo però tanto ciechi da credere che dalla sola Venezia si diffondesse pel resto della magna penisola il germe dell’ ottimo gusto nella pittura. Al prevenuto Vasari spelta dare tal vanto alla sua Toscana. Noi diciamo, che se la nostra patria fu la prima ad evocare l’Italia dal suo letargo, colle stupende fabbriche da essa erette, pria d’ogni altra città; che se per ornar queste pose tanto innanzi la scultura da non aver d’uopo degli esempi di Nicola Pisano, è ragionevole il credere, che anche nella pittura non da altri ripetesse gli insegnamenti per dirozzarla da’ greci modi. Che se greci maestri tenevano in Venezia scuola aperta, ciò certo non prova che un nazionale carattere nou avesse la pittura qui come in altri luoghi, ne’ quali si scorge un deciso stile italiano. Il continuo commercio coll’ Oriente, la stabil dimora di molti Greci, avranno fallo moltiplicare fra noi, più che altrove, le immagini de’ santi dipinte all’uso orientale, e sovrattutto quelle della Vergine, per la