302 -$=- opere migliori condotte in cjuella età. — Commendabilissime erano, anche pria del ristauro, le figure dipinte 1’ anno 1329 nella nicchia del muro a Santa Agnese, e di buona maniera sono pure i ritratti di Alberto e Martino Scaligeri, che veggonsi diretro all" altare in Santa Maria della Scala. — A queste opere deonsi aggiungere pur anco le molle figure dipinte nella chiesa di San Pietro Martire, sprimenti san Giorgio con alquanti cavalieri teutoni in ginocchio, armali con barbuta di maglia, cimier cadente retro le spalle, croce dinanzi, e spada avvinta a catena fermata sul petto. Alcuni portano i nomi, e l’un d’essi anche l’anno 1355, in cui morì. — Di questo secolo sono pure la Madonna di Campagna, la pittura sulla porta di San Procolo, e 1’ allra citata dal Moscardo in San Tommaso. Di queste opere non si conoscono gli artefici, nel mentre ci ricordano i nomi di alcuni altri e non i lavori. Tali sono Antonio pittore, e quel Bartolommeo, figlio di maestro Nicolò, registrati in una carta del 1367, presso il Maffei. — Di Daniele, pitlor veronese, si conservava, nella casa dei Padri dell’ Oratorio, una pregevol tavola compartita in molle nicchie, come si foggiavan talvolta i dittici ecclesiastici, la quale portava suo nome; e in Santa Anastasia, nella cappella Salerna, dipinta però con barbaro stile, si vedeva a’ tempi del Maffei segnato il nome di certo Boninsegna. — Il migliore però fra quanti Veronesi operarono in questo tornio, é quel Alticherio, o Aldighieri da Zevio, di cui il Biondo, come di raro artefice, benché fiorito un secolo innanzi, fece menzione nell’ Italia illustrata. In gran pregio, dice Maffei, convien dire che ei fosse, poiché non essendone per verun degli scrittori veronesi fatta menzione, fu con tutto ciò conosciuto in ogni parte e laudato dagli stranieri. 11 Vasari lo dice da Zevio, e famigliare degli Scaligeri, e narra che dipinse, tra le altre cose, una sala, or distrutta, del loro palazzo, con la guerra di Gerusalemme, e che in allo eran medaglie con ritratti d’ uomini illustri, allor viventi, fra’ quali quel del Petrarca. Dice, che in quell’ opera grande animo, ingegno, giudizio e invenzione mostrò Aldighieri, e che il colorilo erasi fino a quel tempo molto ben mantenuto. Lavorò pure