giudicalo necessario di dover ampliare il circuito, ed aumentare le fabbriche, riducendo ancora la troppo angusta chiesa ad una struttura più comoda alla moltitudine degli abitatori, e più conveniente al decoro della città. Quindi si pose i fondamenti della nuova chiesa 1’ anno 1745 dal doge Pietro Grimani, c venne intitolata alla Visitazione della Vergine Madre, come si rileva dal medaglione che fu posto ne’ fondamenti stessi, e che venne pubblicato dal Cornaro. Il disegno della fabbrica fu dato da Giorgio Massari, nè la facciata ottenne per anco il suo compimento. L’interno è di figura ovale, e tutto all’ intorno nell’ alto è disposto il coro ove le donzelle ivi raccolte cantano e suonano in certi giorni festivi, non però con quella celebrità che godevano ne’ tempi andati. E poiché questo tempio si eresse nel secolo scorso, in cui la pittura caduta era in basso, non vi sono qui che opere da non ricordarsi. Bene nell’ interno si conserva una stupenda opera di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, nella quale espresse la Maddalena ai piedi del ¡Nazareno in casa del Fariseo : tela di gran carattere e di forte colorito, e che servi alcun tempo d’istruzione nella B. Accademia ov’ era deposta. LXXXIX. Anno 1745. Chiesa di santa fosca, una volta parrocchia, ora succursale de’ Santi Ermagora e Fortunato. fS. di Cann.) Una cronaca anonima manoscritta riferisce essere stata fabbricata questa chiesa 1’ anno 875 da Crasso Faccio, vescovo di Olivolo ; ma siccome è dubbiosa la esistenza di questo vescovo, cosi del pari è dubbiosa la notizia che quella cronaca ci offre. E però verisimile, che essendosi portato da Tripoli a Torcello il corpo di questa martire illustre, da quel tempo, che fu nel secolo X, si estendesse anco in Venezia il di lei culto, e fosse però al suo nome eretta questa chiesa, la quale, come consta da documenti, fu rinnovata nel 1297. Ridotta poscia a manifesta ruina, fu nel 1679 innalzala di nuovo dai fondamenti. Convien dire però che o al lungo andasse la fabbrica, o che non fosse convenientemente lavorata, per cui troviamo e caduto il soffino, e per questo ristaurata e resa più adorna, si nell’ interno che esteriormente, 1’ anno 1745, come dall’ iscrizione sculta