■o 46 -»o Meritano poi osservazione le bellissime tarsie sugli armadi e sulle spalliere, che cingono la parte destinata a custodire gli arredi sacri. Sono queste lavoro di Antonio e Paolo fratelli, di Mantova, di fra Vincenzo da Verona, di Sebastiano Schiavane e di Bernardino Ferando, forse Ferrando, di Bergamo. Queste tarsie presentano, in tanti comparti, la fabbrica della chiesa di San Marco, I apparizione del Santo, la traslazione del sacro suo corpo, un prigioniere tratto da una nave ed un misero che a lui si raccomandano ; poi l'Evangelista, a cui stanno davanti in ginocchio un uomo con lucile e un guerriero armato ; poi molti fabbricati e prospettive, e finalmente san Marco in allo di battezzare e di render la salute a sant' Aniano. Cappelle di san Pictiv e di san Clemente. La cappella di san Pietro, a destra della maggiore, aveva, lino al tempo del patriarca Gamboni, il suo altare, per di lui ordine levato affine di dare più libero ingresso alla sagrestia. Quella di s. Clemente, a sinistra della principale, ha un altare di lino marmo ornato di due bassi rilievi, il primo de’quali rappresenta li santi Jacopo, Andrea e Nicolo, innanzi a cui vedesi prostrato il doge Andrea Grilli, e I’ altro figura la Vergine che tiene il Figlio in collo, ed i sanli Marco e Bernardino, basso-rilievo con la seguente inscrizione : DVCE SERENISSIMO D. I). CIIK1STOPIIORO MAYRO MCCCCLXV . Sorgono, in faccia a queste cappelle, due parapetti di marmo, che seguono l’ordine di quello grandioso chiudente la principale cappella, e da noi in allo descritto. Sopra cadauno posano cinque statue, pur esse lavoro de’ ricordati Jacobello e Pietro e Paolo di Venezia, e dalla inscrizione che leggesi su quello di san Clemente si conoscono eseguile nel 1397. Anche le pareti di codeste cappelle si adornano di antichi musaici. In quella di san Pietro veggonsi espressi i falli della vita di esso principe degli Apostoli; come nell'altra di san Clemente sono figurale le azioni di questo santo pontefice, ed il trasporto della