1 ■o 227 -f- di fare elemosina ad alcuni indigenti, opera di grande carattere, e con la quale rivaleggiar volle il Pordenone, che nella cappella vicina dipinse i santi Sebastiano, Hocco e Caterina, tela questa lodala dal Vasari come ottima e di grande elicilo pegli ardili scorci e pel colore robusto. Mano di Tiziano colori pure nella miglior sua maniera Ire dipinti che vennero poi uniti, e che servivano a un tempo siccome chiudende dell’organo : il 1.° mostra il Titolare iu atto di fare elemosina ; il 2.” 1’ evangelista san Marco, e nel li." ritrasse il parroco Ciò. Maria Carnevali che offre I’ acqua benedetta al doge Leonardo Donato quando compiè la visita a questa chiesa; il lioni-facio pare eh’ abbia dipinto la tavola con la Vergine, il Bambino, il piccolo Giovanni, ed al basso i santi Pietro, Paolo e Marco, almeno per quanto ne dice il Bidolfi, e per quanto appar dallo siile ; della scuola del lìunifario medesimo, e forse di lui, si vede la tavola con la Vergine dei dolori, le Marie e Ire alil i beali ; Domenico Tintarella dipinse e santa Caterina medicata dagli Angeli, e il Padre Eterno adoralo dal doge Marino (¡rimani, dalla sposa sua e da altri nobili. L’Adorazione de’ re Magi è opera di ('.ai/o Hido/fi, scrittore delle Vile dei pittori ; e di Jacopo Patina juniore sonovi il martirio di santa Caterina, e Costantino che porla la croce. Non parlando delle alirc pillin e di (Ho. ìiatlisla Mariotti e di Ciò. liattùta Pittoni, ricorderemo i due pillori di qualche nome Antonio Vassi lacchi dello I’ Aliente, e Leonardo Corona. Il primo de’ quali ha il gran quadro col lavare dei piedi, e la Cena di Cristo; ed il secondo, gli Ebrei che si accingono alla crocifissione del Salvatore : san Nicoli» crealo vescovo: ii gran quadro col piover della manna : san Hocco che risana gli appcstati: il gran quadro con la Crocifissione del Salvatore: la Resurrezione, e I' orazione all’Orlo; dipinti nei quali mostrò non esser indegno scolare del Tinlorelto e degno emulo del Palma. Nell' aliar della Vergine da pochi anni si è poslo il di lei simulacro sculto dal prof. Luigi Zandomeneghi; ma se il lavoro del marmo e se le pieghe sono laudale, non è peri* degna di encomio nè l’azion del bambino, nè la testa, nè l’acconciatura della Vergine, che cerio non ispira devozione.