«=*> 215 lati, a chiaroscuro, Melchisedecco che offre il pane ed il vino, ed i trucidati Israeliti, che in visione appariscono al profeta Ezechiello. Arditi modi di pensare, dice Zanetti (1), parlando di questo operoso soffitto, difficilissimi impegni, libertà che passa i confini, troverà forse qui la critica da riprendere; ma rispettar dovrà sempre il terribile vigore d’ una grande immaginazione. Il magnifico altare che innalzasi per testa della sala, entrando alla destra, si eresse l’anno 1588, per opera di Francesco Bernardina, e riceve ornamento da quattro colonne di scelto marmo, e da due statue disposte ai lati, lavoro nobilissimo di divinino Campagna. Rappresentano i santi Battista e Sebastiano ; le due altre, locate all’ ingresso della balaustrata, che chiude I’ altare medesimo, sono pure opere del Campagna medesimo, lasciate, per morte, dal-1’ artista imperfette. La tavola di questo altare è opera pure del Tintoretto, ove figurò il Titolare in gloria, e al basso inferme persone, un generai veneziano, ed il cardinale Britannico, che porta segnata in fronte la croce impressagli dal Divo, a cui tutto fervorosamente accomandasi. Si il pallioto che i portelli che chiudono la balaustrata descritta son di ottimo e ricco lavoro, avuta però sempre presente 1’ età in cui venner compiuti. Questi ultimi rccan la data dal 1756. Giovanni Marchio ri, coi disegni di un Giorgio Fossati, espresse in legno, d’ intorno al recinto dell' altare anzidetto, le azioni più singolari della vita del Santo ; opere tutte condotte con sedulità incomparabile. — Le spalliere poi che vestono il basamento di tutta la sala che descriviamo, furono lavorate dall’ esimio scultore Francesco Pianta juniore, ove son da notarsi principalmente gl' intagli ornamentali mirabilissimi ; che le figure son capricci strani, e che al certo non dovrebbero aver qui luogo, mentre in fantastici e taluna volta in ridicoli modi, venne mostrando la Malinconia, 1’ 0-nore, 1’ Avarizia, 1’ Ignoranza, il Furore, la Curiosità, lo Scandalo, e poi alcune virtù, che mal convengono in compagnia dei vizi, (>) Lib. V, pag. 5a8.