<3. 225 o con le pie offerte de’fedeli, e nel 22 settembre 1619 ottenne da Luigi Stella, arcivescovo di Zara, la consecrazione. —In sul cominciar poi del secolo XVII ebbe largo rislauro, e in fine, nel 1783, venne a miglior forma ridotta, come si legge sulla porla maggiore, la quale però è quella stessa da prima esistente. Degnissima di noia è la cappella a manca dell’ altare maggiore, eretta a spese di Jacopo Gussoni da alcun dei Lombardi ; ornatissima per iutagli c marmi preziosi. Bella e corrispondente per bontà di scarpello e la tavola di marmo che la decora, nella quale ad alto rilievo vi è espressa la Vergine dolente col morto suo Figlio sulle ginocchia, e con altri santi ai lati. Altre sculture non solivi, tranne il monumento di Andrea Pisani, morto nel 1 669, scolpito nel miglior stile di quella età. Opere di pittura se ne contano varie, ma poche di merito. Tiziano Vecellio, però ha (pii la tavola di san Jacopo, da lui eseguila negli ultimi tempi di sua vita, e perciò dipinta a colpi non mollo sicuri, e come 1’ Annunziala c la Trasfigurazione a San Salvatore. Jacopo Palma juniore, Pietro Vecchia, Marco dal Muro, poi Alessandro Merli, Lodovico Gallina, Domenico Tiepolo, Pier Antonio .Vovelli, sono gli altri artisti che decorarono questa chiesa colle loro opere, non però degne d* esser qui ricordate. Molte reliquie di santi martiri si conservano tratte da'cimiteri di Roma, fra le quali il corpo di santa Faustina. Fra i parrochi antichi che governarono questa chiesa si annoverano, Costantino Lorcdano che, nel 1528, fu promosso al primi* ceriato di San Marco, c Antonio Mileto, eletto nel 1 435 vescovo di Mileto, ove mori nel 1464. Notiamo finalmente, esser in piana terra sepolto Girolamo Trento, morto Fanno 1784, uno dei più celebrati sacri oratori che abbia avuto l’Italia. XXV11. Anno 1527. S. Giovami Elemosinario (detto S. Zuanne di RialtoJ, succursale della parrocchia di S. Silvestro (S. di S. P.) E ignota la prima fondazione di questa chiesa, attribuita però dal Sansovino alla famiglia Trevisana. La più antica memoria che ci vol. li, p. n. 29