-<£o 60 «&>• vegghiava al banco-giro di Venezia, a quello del Ghetto, ed ai banchi di pegno. A lei notificavansi le scritture di compagnie mercantili, sentenziava delle medesime e delle cedole di banco, e così degli atti in appellazione del depositario al banco-giro. DEPOSITARIO AL BANCO-GIRO. — Era mallevadore delle somme in danaro depositate nel banco veneziano di cui era presidente. Avea cura dei libri, dei quaderni, dei ragionati, delle partite sì dei mercanti, che dei privali, che affidavano al banco stesso il loro danaro, e di tutto ciò che al banco-giro apparteneva. CINQUE SAVI ALLA MERCANZIA. — Era questa magistratura importantissima, sendo che per oggetti di commercio avea relazioni con le potenze straniere dell’ Europa, dell’Asia e dell’Africa. Scrivea ad ambasciatori e residenti veneti. Tutti i maggiori affari e la disciplina in questo argomento, e così in quello dei tabacchi, erano da lei dipendenti e regolati, e da lei i mercatanti riceveano le patenti di navigazione. Giudicava per singoiar privilegio i sudditi della Porta ottomana. Le sue leggi e le sue carte, a chi fosse amante di scrivere del commercio veneziano, sarebbero utilissime. DEPUTATI ALLA REGOLAZIONE DELLE TARIFFE MERCANTILI. — Negli ultimi tempi della cadente repubblica fu questo magistrato instituito, perchè caldamente si adoprasse a dare novelle forme al commercio, ad esempio delle straniere nazioni, ed a riparare ai danni sofferti da tanti ostacoli e lunghe vicissitudini, quante si contano dal finire del secolo XV al XVIII. ESECUTORI, SAVI E COLLEGIO ALLE ACQUE. — (V. Classe li.) CLASSE IV. — AGRICOLTURA. PROVVEDITORI, ED AGGIUNTO ALL’ ADIGE. — Questo fiume, che a’tempi nostri fu causa di gravi cure e spese al governo, meritò in modo particolare l’attenzione della repubblica. A prevenire con buone regole i disordini, ed a porre riparo ai danni prodotti nelle campagne del Veronese e Polesine nel 1677, si elessero tre provveditori, e nel 1680 un aggiunto nel caso della mancanza di uno di quelli, perchè dovessero decidere le questioni che nascessero, e le sentenze portassero al collegio dei XX savi, detto anche collegio deputato sopra 1’ Adige. La navigazione sopra questo fiume, la pesca, gli edifizi spettavano a questo magistrato. PROVVEDITORI AI BENI INCULTI, AGGIUNTO E DEPUTATO ALL’ AGRICOLTURA.'— La scarsezza delle biade ed il bisogno d’averne mossero il senato, nel secolo XVI, a pensare di rendere fertili quelle terre dello Stato che per cause naturali e per trascuratezza degli abitanti erano divenute affatto inculte. A questo scopo instituì questa magistratura di tre nobili, che prese il titolo di provveditori sopra i beni inculti. Utili furono le istruzioni che ottennero col mezzo degl’ingegneri, e 1’ agricoltura fiorì. Le accademie agrarie, che nello Stato si moltiplicarono, accrebbero i frutti, ed i premi che dispensavansi da questo magistrato servirono di forte stimolo agli utili ingegni che si dedicarono a questo studio. Le leggi che de’ beni inculti uscirono in luce nel i558 colle stampe del Griffo, mostrano che ai provveditori era conceduto dar ai privati investiture