■<3* 7 6 ♦£>- che rimasero incolumi nel ricordalo incendio. Porla una greca iscrizione che suona nella lingua del Lazio : Poenitentiam agite quia prope est regnum coelorum. Reliquia di Sant’ Isidoro chiusa in un reliquiario magnifico d’ argento di gotico lavoro, con le immagini scolpite di G. Cristo, di S. Lodovico vescovo, di Maria, dei SS. Bernardo e Girolamo e di una delle tre Marie. Un putlo d’ argento tiene un breve in mano con la seguente iscrizione: S. Isidorii M. ex insula Scio furtim a Pantaleone Resicario juDCXxru. Oltre a queste preziose reliquie, altre pur se ne conservano legate in reliquiari d’argento, e taluno anche d’oro, come del legno della croce, della cintura di G. Cristo, della canna che sostenne la spugna, della cintura di Maria, della palma virginale, dei resti dei SS. Innocenti; tre sassi coi quali fu lapidato S. Stefano, e una costa del medesimo Santo; un anello della catena di S. Giovanni Battista; la insigne reliquia donata da Lodovico XV, re di Francia, del santo doge Pietro Orseolo chiusa in una cassetta d’ argento colla seguente inscrizione: Femur, tibia, et fibula partis dextrae S. Petri Urseoli ven. ducis a monach is S. Michaelis Cuxani, Ludovici XP’ Galliarum regis benevolentia dono data, et in aedem D. Marci solemniter trans lata mdccxxxii. vii januarii: ed a’ piedi : Senatus decreto mdccxxxii xxrn decernbris ad solemnia xiv januarii confectum: curante M. Antonio Justiniano D. Marci procuratore. Poi vi si venerano reliquie di S. Luca evangelista, del latte, del velo e dei capelli della Madre Vergine; reliquie di S. Cristoforo, di S. Filippo e Jacopo Apostoli, di San Marco, di S. Bartolommeo, di S. Tito vescovo di Candia, di S. Saba, di S. Pantaleone, di S. Magno, delle Sante Marta e Maria Maddalena, di S. Pietro e Paolo apostoli, di S. Stefano, dei Santi Giovanni, Filippo, Matteo, Simeone e Giuda apostoli, di Santa Lucia, di S. Daniele, di S. Lazzaro, di Sant’ Anna, di S. Atanasio, di S. Antonio abate, di Santa Agnese, di S. Basilio il Grande, di santa Severiana e Brigida, dei ss. Biagio, Girolamo, Policarpo, Ignazio, Dionisio e Cleto, olire tante allre parte provenute da Costantinopoli, parte da altri luoghi, tutte custodite entro reliquiarii d’argento o di metallo. Ma per trattare diffusamente d’ ogni preziosità religiosa qui raccolta, converrebbe estendersi assai più che noi comporta la voluta brevità; per la qual cosa rimandiamo il lettore alle opere dei citati Tiepolo, Meschinello, ed a quella in gran foglio intitolata : V augusta Basilica di s. Marco, impressa dallo Zatla nel 1761. Prima di chiudere, noteremo il Vangelo di San Marco scritto in lingua latina, legato entro una custodia d’argento. Per molto tempo si tenne essere l’originale medesimo del Santo scrittore, ma le erudite indagini praticate dal Montfaucon tolsero 1’errore. Ecco quanto scrive questo dotto viaggiatore nel suo Diario Italico: Est codex ille quadrus, operculo argenteo deaurato confectus ex philira seti papiro aegyptiaco, multo tcnuiore quatn codex Josep/ii Mediolanensis, et sane, ut inspicienti sedulo visumfuit, liallucinantur ni fallor, qui membraneum dictitant. At quia omnium una est vox esse membranaceum, vellern rem accuratius explorari.