■cj» 119 •<> ben anche la spesa ili una sola colonna. L’anno 1280, Nicolò IV pontefice concedei le indulgenze a qualunque soccorresse in qualsivoglia modo la fabbrica. Paolo Savelli, principe romano e condottiero degli eserciti della repubblica, che dorme in questo tempio, profuse mollo danaro nella costruzione delle vòlte. Marco, figlio del doge Pietro Gradcnigo, avendo lasciala una somma per l'erezione di un monastero, in cui fossero mantenuti dodici frati minori, e questa non bastando a Uni' uopo, i frati chiesero al maggior consiglio. ed ottennero, che fosse adoperala pel compimento di questo tempio, l’n altro Gradcnigo eresse del proprio quattro colonne coi loro pilastri, due un Giustiniani, una un cittadino di casa Aguié. Il pio e benemerito doge Francesco Dandolo, che dogi) dal 1528 al 1558, compi col proprio quanto mancava tuttavia, sicché dopo quasi un secolo fu terminata, e dopo più di un secolo e mezzo, \alc a dire nel 1 C|9il 27 maggio, dogante Agostino Itarharigo, fu consagrata da Pietro di Traili vescovo Telonio, essendo procuratore alla fabbrica Scipione Buono (I). Il monastero venne fondalo nel I25G, l'anno oliavo «lei dogalo di Giacomo Tiepolo (2), e accresciuto nel 1266 dal doge Banieri Zeno, insieme alla chiesa colla casa clic dicemmo ac«pii*lala in quel tempo da lui per la pia opera. Finalmente, il campanile fu incominciato. con robusta e nobile architellura, dal patrizio Tommaso Vicro, che largì per csmj ottomila ducali d’ oro, e morì mentre apparecchiatasi a vestir I’ abito nel convento «la lui beneficato ; e i merendanti milanesi, e singolarmente quelli di Monza, che stanziavano a Venezia, ne condussero a coinpiuicnlo I' altissima torre l'anno 1596. Il decreto poi 25 aprile IH 10 del governo italiano, col «piai si soppressero tulle le corporazioni religiose, tolse pure a' Frali Minori il convento ed il tempio ; quello, parecchi anni dopo, mutalo in archivio generale politico, questo destinato a chiesa parrocchiale, siccome è di pr«;scnle. (i) Cornaro. (a) A. Dandolo, C/iron., e Cornaro.