<3- 107 per colonne corintie, per lini marini, per ¡sculture in metallo dorato, c per ¡statue di buon lavoro. Oltre al descrìtto altare, molli ancor ve ne suno in questo sacrario, opere dei più bei tempi dell’ arte, e talun ricco di preziosi marmi e di elette sculture. Quello in cui é locala la tavola del Uri-lini, fu scullo dai Lombardi, almeno se lo siile e la bontà degli ornamenti non ingannano ; come pure è opera degli stessi I' altro, ricco |rt molte ottime statue, e per quella della Maddalena, condotta da Guglielmo Hergamatco, c lodala dal Cicognara nella sua Storia della tcultum (I). E commendato pure dallo stesso Cicogna-ra I’ altare, nel quale aulicamente vedeasi I’ anzidetto simulacro della Maddalena, e che dal tempio de' Servi fu qui recato, decorandolo con la bella statua di san Girolamo, una delle più diligenti ed espressive di Alessandro Vittoria, e con un basso-rilievo del medesimo autore, mostrante la Vergine Assunta. Il qual Vittoria lavorò pure il magnifico altare di marmo paragone, qui venuto dalla soppressa scuola di S. Fantino, ed in cui ammirasi un Crocifisso mo-rieule di candido marmo, opera o di Francesco Caprioli, o, come altri dicono, di Jacopo Spada. — Modello d’ogni eleganza è l’altro aliare sacro al taumaturgo Vincenzo, pregevolissimo per rarità di marmi, per iulagli e per dorature. L’ architetto Matteo Cannerò disegnò I' ara massima, incominciata I’ anno 1619, la quale, di ordine composito, s’ innalza sovra dicci colonne di marmo carrarese, e si ablndla per alquanti simulacri, fra cui quelli de’ santi Giovanni e Paolo : si lavorarono, il primo dal bolognese Clemente Moli, il secondo da Francesco Caprioli, che pure scuise gli Angeli adoranti la Vergine, e que’ che fiancheggiano il magnifico tabernacolo. Anche le porte tutte del tempio, di cui trattiamo, sono distinte, perché opere di esimi architettori, e servono di bella decorazione, mentre tutte si ornano e si compongono con uno o con l’altro de’ monumenti descritti ; e quella della sagrestia elevossi coi (■) Voi. VI, 363