5=* tutlavia, della dal Sabellico la più ricca di marmi dopo la basilica di San iMarco. — La prima pietra fa posta il dì 8 dicembre del citato anno 1480, dal patriarca anzidetto, e Sisto IV pontefice la esentò da ogni giurisdizione parrocchiale, e la pose sotto la immediata protezione di san Pietro, e il dì 25 febbraio del 1482 vi fu poi con grande apparato condotta e collocata l’imagine miracolosa. Il tempio fu compililo nello spazio di un settennio per la sempre crescenle carità de’fedeli; consacrato poco dopo da Dionisio greco, vescovo di Millopotamo, ed aggiuntovi un monastero, costrutto, con comperare alcune case, da Ludovico liarozzi, e l’uno e l’altro dati alle monache dell’ ordine serafico di Santa Chiara di Murano, clic mandarono dodici di loro nel nuovo chiostro. Durarono con fama di virtù non mentita giammai fino al 1810, epoca nella quale soppresso il cenobio, il tempio, per la sua molla rarità, fu conservato come oratorio. Da una cronichetla anonima, impressa nel 1664, sull’origine, principio, ec., di questa chiesa e del cenobio vicino, si rileva, che i procuratori eletti per la fabbrica, commisero ai più eccellenti ar-chitetti della città di produrre ciascuno un modello, affin poi di scegliere fra i presentati quello che si avesse reputato migliore ; e quindi di unanime consentimento venne dalo la preferenza a quello sul quale si vede oggidì costruita la chiesa. Si aggiunge in quella cronichetla, che poco dopo fu conchiuso contratto con Pietro Lombardo, perchè dovesse costruire la fabbrica, lutla a sue spese, di materiali e sculture, dalle fondamenta fino alla prima cornice, con le Ire porte e le ferrate alle finestre, nel modo e forma accennata nel disegno, eh’ era presso ser Pietro Francesco Zen, uno dei procuratori dell’ opera. Continua poi la cronaca a riferire, ebe nel 1484, mancando alla perfezione della chiesa la cappella del Santuario, che non era nel modello sul quale lavorava Pietro Lombardo, i procuratori della fabbrica gli commisero il disegno, sì di essa cappella che della vòlta della chiesa, ed avendoli egli soddisfatti nel modo e forma che oggidì si vedono, conclusero seco lui, che dovesse assistere come architetto, perchè fossero bene eseguiti questi