-d» ¿21 -o • (»li archi delle cappelline sono sostenuti da pilastri di ordine » ionico aderenti ai pilastri corintii delle arcate maggiori. Bolle • sono le modanature delle cornici, e squisiti gl’ intagli (I) dei capi* • telli corintii, che, sebbene di una sola mano di foglie, sono però • di elegante disegno. In somma questa è un'opera degna d'ogni » laude. L'unità, la semplicità, la varietà e l’eleganza gareggiano » insieme. Dirò anche che fu questa la prima volta che si vide • introdotto l’attico sulle cornici sovrane nell'interno de*templi, e » che questo è l’unico caso che a’ miei occhi riesca elegante ed • armonioso. Questo attico sulle cornici sovrane dentro ai templi » oggidì è in grand’ uso ; se con ragione, o a capriccio, se con buon » successo o no, laseierò che altri il decidano (2). * Opere molte di arte decorano il tempio che descriviamo. Primo fra i monumenti sepolcrali è quello innalzato, col disegno di Jacopo Sansovino, alla memoria del doge Francesco Venier, morto nel 1 ‘»’¡(j, da noi compreso nella citata raccolta, ed è di forme colossali che tornano in generale a sacrifizio del tempio. Scompartito in tre intercolunni, quello di mezzo, più largo, accoglie la statua del doge, stesa su nobile avello e vestita delle assise ducali. Nella mezza luna dell’arco soprastante è scolpita la Vergine dolente con Cristo morto sulle ginocchia, adorata dal doge e dal priore del cenobio. (ìli intercolunni laterali portano, entro a due nicchie, statue lavorate dal San-sovino medesimo. — Poi altri monumenti, del pari colossali e magnifici, s’innalzano, ma di inerito inferiori al già detto. Tali sono l’innalzalo alla memoria di Vndrea Delfino, procuratore di San Marco, morto l’anno 1602, e alla di lui moglie Benedetta Pisani, estinta (i) C'insegna il neutro dorico che in ciò Tullio fu molto assistito dal fratello Giulio eccellente scarpellino. (a) Il buon Temanza lo ha già (irriso senza volerlo con quanto tia espresso por« innanzi; e si creile che ognuno farà eco alla sua sentenza, mentre, salva qualche rara eccezione, come appunto questa, in generale 1*attico non può trovar grazia, dovendosi riputare un aggiunto insignificante ed inutile, il quale minora l’effetto dell'ordine, e nuoce alla maestà delle opere. Chi ne vuol rimanere convinto a prova di fallo, non ha che a interrogare il proprio sentimento dopo un breve confronto tra alcune di quelle chiese che sono fornite deH'atlico, e quella del santissimo Redentore costrutta dall'immortale Palladio.