o 280 -*£=- sussiste fino al 1G32, nel quale, minacciando mina, il parroco Antonio Auramo curò venisse nuovamente da’ fondamenti rialzala. Dif-fatti ne fu gettala la prima pietra il 12 ottobre 1G32, e ne fu coniata una medaglia metallica per conservarne memoria, la quale si potrà vedere incisa nel Cornaro. Nel corso della fabbrica, che andava lentamente progredendo, il senato decretava, nel 1657, 600 ducati a pi o della stessa : moriva 1’ Auramo nel 1641, e non era per anco finita. La pietà di Girolamo Fini procuratore della fabbrica, con suo chirografo 19 aprile 1668 ( non 1688 come tulle dicon le guide) lasciava con che erigere la facciala, disegnata da Alessandro Tre-mignan con quel gusto pesante, scorretto e pien di tritume com’era costume del suo tempo. Dicesi che la famiglia Fini sprecasse in tanta bruttura 30,000 ducati. Arrigo Merengo fu lo scultore dei busti di Vincenzo prcfalo, di Girolamo figliuolo, e di Vincenzo nepole del-l'ordinatore. — Entrando, poche opere son da rilevarsi. Di scultura notiamo il simulacro di Maria adorante la salma del morto suo Figlio involta nella sindone; il pulpito eia vasca battesimale lavorati da Alvise Tagliapietra nel 1732 ; 1’ ara massima sculta e disegnala dai due depravati autori dell’ anzidetta facciata ; né è a dirsi con qual farragine d’ incondite figure e con quale barocco pensiere compose 1’ uno, e l’altro sculse, Moisc che riceve le tavole. — Né parleremo del monumento scolpilo nel 1688 da Marco Beltrame ad onore di Cristoforo Ivanovich, canonico di San Marco; né del parapetto di bronzo operosissimo, in vero, che orna l’altare della sacrestia ; e solo accenneremo alcuni pochi fra i molti dipinti che veg-gonsi in questa chiesa.— Due opere ha qui Jacopo Tintorelto: la prima è la tavola con la Vergine in gloria ; la seconda il quadro con la lavanda dei piedi. E Jacopo Palma ha qui I’ ultima Cena con alcuni ritratti ; Maffeo Veivna, la Nascila della Vergine col Padre Eterno in gloria ; Nicolò Bambini condusse il soffitto ; Pietm Liberi colori la tavola con I' Invenzion della Croce ; c, per tacer d'altri minori, Giannantmiio Pellegrini, dall’un lato della cappella maggiore, e Girolamo Brusaferro, dall’ altro, lasciarono quello il Serpente di bronzo, c questo Mosé che riceve la legge in sul monte.