kl 3 «£> Luca di Leida, Ostade, D. Teniers, colle produzioni loro son Tenuti ad arricchire questa galleria commendata. Nella quale è da vedersi, oltre alle varie curiosità di storia naturale, nielli, smalti, ecc., e la statua di una Vestale, opera di Antonio Corradini. VI. Galleria Barbini-Breganze. S. Salvatore, palazzo Manin. Il fu Michelangelo Barbini, distinto pittore, mosso da quel sentimento che nutriva ardentissimo verso l’arte da lui trattata, raccoglieva con somma cura e dispendio una collezione di quadri, si ampia e sì rara, che senza dubbio viene ascritta adesso fra le pochissime delle commendate in Venezia. Lui morto, passava in proprietà della figlia sua, divenuta indi sposa del degnissimo sig. Giamb. B re ganze, segretario della Direzione della Strada ferrata Ferdinandea. Questa collezione abbiamo noi illustrata particolarmente, e quindi poche parole faremo ora, rimandando al libro che di essa ne tratta (Venezia, 4847). Duecento novanta dipinti comprende, e tutti decorati da ricche cornici. Fra questi si distinguono quattro dipinti di Tiziano figuranti la Vergine col Putto, eli santi Girolamo e Rosa; la Maddalena, replica di quella famosa di Casa Barbarigo ; lo sposalizio di s. Caterina, ed un paesaggio: cinque del Giorgione, mostranti le tre età della donna; tre ritratti, replica di quelli della Galleria Manfrin; Saulle e Davidde; il ritratto di un Contarmi; e Gastore di Foux: cinque opere di Gio. Bellino, fra le quali primeggia la Deposizion della Croce proveniente dalla Galleria Contarmi : otto di Paris Bordone, prima la Risurrezione di Gesù Cristo, grandiosa tavola portante il nome dell’ autore : nove di Paolo Veronese, due con fatti della vita di s. Cristina, provenienti dalla R. Accademia: due di Vittore Carpaccio esprimenti il martirio di s. Stefano, e s. Tommaso d’Aquino, della medesima provenienza: quattro del Bonifacio, la principale con l’adorazione dei re Magi: due del Pordenone con Giuditta, ed un ritratto : tre di Lorenzo Lotto, fra cui una tavola grandiosa col Crocefisso, proveniente da una chiesa di Ceneda: sei di Palma seniore, prima quella mostrante la Vergine fra varii Santi, era nella Galleria di Antonio Canova: sei di Alessandro Varottari detto il Padoanino, fra cui la morte d’Ifigenia, proveniente dall’anzidetta Galleria : due massimi ritratti del Morone: un Carlo Crivelli con la Madonna, era nella Galleria Craglietto: tre vedute magnifiche del Canaletto. Poi ad altre scuole passando troveremo cinque opere del Guercino con Diana, con la morte di Cleopatra, col Pastor Bono, con due Evangelisti e con l’Amor virtuoso. Del Dominichino è qui fra le altre cose un’Andromeda allo scoglio: del Parmigianino, una Vergine e Santi: di Guido Reni, Venere che conduce Amore, Amore che spezza l’arco; e s. Barbara. Fra le sei opere del Corrucci ammireremo la Vanità e il bagno di Diana: di Andrea dal vol. », p. n. 60