o 84 ■°i>' menti ed interessante per la storia, perchè mandato da questo pontefice veneto al doge Francesco Morosini. A questo è unita la cintura in velluto ricamato in oro. In molti luoghi Ira gli ornati è ripetuto lo stemma gentilizio del papa, e nella lamina sta inciso e dorato da una parte il nome del donatore, e dall’ altra 1’ anno i.° del suo pontificato. Pace d’ oro giojellata di diamanti, rubini e perle, con sopra dipintavi la immagine del Salvatore crocifisso, di smalto. Essa si dava a baciare nelle funzioni più solenni al doge, agli ambasciatori e alla signoria. Altra pace fatta di radice di perla, con sopra in figurine d’oro l’orazione di Cristo nell1 orto e al disopra l1 Eterno Padre, contornata di pietre preziose, cioè di smeraldi, rubini, zaffiri, baiassi, perle e turchesi. Fu donata da Giovanni Grimani patriarca di Aquileja. Piede d’ argento, che sostiene un corno di rinoceronte, costrutto a modo di candelabro, del peso di oncie 2G4, lavorato a cesello, di un gusto alquanto cattivo, perchè eseguito alla fine del 1600, o al principio del 1700, ornato di cavalli marini e rilievi, con tre aquile bicipiti alla sommità. Due pallioti d’argento dorato, con medaglioni d’ oro lavorato in ismalto, uno appartenente un tempo alla chiesa patriarcale di S. Pietro di Castello. Pastorale d’argento lavorato in cesello ; era ad uso del primicerio di S. Marco. Calice d’argento con riporti d’ oro, lavorato a cesello, e con molto intaglio di gu-gliette, figurine, ec. Rosa d’oro donata dal pontefice Gregorio XVI di felice memoria, più ricca delle quattro che prima dello spoglio esistevano, date da Sisto IV, da Alessandro VI, da Gregorio XIII e da Clemente Vili ; la prima al doge Andrea Vendramino, e non a Nicolò Marcello, come dice il Meschinello, la seconda ad Agostino Barbarigo, la terza a Sebastiano Veniero, l’ultima alla dogaressa Morosina Morosini, moglie del doge Marino Grimani. Vase di niccolo orientale a otto faccie, con coperchio simile a cerniera in argento dorato, e sostenuto da quattro zampe. Il fondo è in cristallo di bella qualità e legato in laminette unite insieme. Ampolla il cui corpo è formato da un niccolo orientale di prima bellezza, col piede tornito nello stesso pezzo, legato in argento dorato, ed ornata di filigrane d’ oro. Sono inserite varie pietre preziose. Piccolo calice o bicchiere, coll’orlo ed il piede d’argento dorato, ove sono inserite alquante pietre preziose. 11 corpo di esso è sormontato da una pietra singolare durissima di verde mischio ed opaco. Scodella elegante di serpentino, con orlo e piede d’argento dorato, senza ornamento. La parte esterna della tazza è lavorata a costole, nell’interno si vede in centro rimessa una lamina di smalto con arme gentilizie recenti. Vase d’agata sardonica bellissima, col piede tornito nel vase medesimo a due manichi, e guernizioni d’ argento senza ornati. Gran tazza di sardonica riccamente montata in argento dorato, con ismalti, perle e pietre. Vase d’ gata sardonica bellissima, con singolari accidenti nel centro delle macchie, montato in argento dorato, e guernito nel piede e nell’orlo di pietre colorate, con sei iscrizioni greche in ismalto turchino. Tazza d’ argento anticamente smaltata, e guernita di pietre e filigrane di buon lavoro.