ad Erodiade, c quando riceve la benedetta sua salma sepoltura. Nel musaico di fronte al descritto, si nota 1’ Angelo che appare a Zaccaria ; il medesimo privato della favella nel tempio, e lo stesso con la santa sua sposa. La cupola s’ adorna del Salvatore in gloria, ed i peducci por-tan le immagini dei quattro Dottori della Chiesa Latina. — Nel-l’arco che segue vi sono i santi Pietro Orseolo, Antonio da Brescia, Isidoro e Teodoro ; e I’ altra cupola appresso, figura nella cima il Redentore che manda gli Apostoli alle nazioni, e ne’ pennacchi, i quattro Dottori della Chiesa orientale. Nella parete al lato della piazza minore, vedonsi la nascita del Battista, e Zaccaria che scrive il nome del santo figliuolo. Questo lavoro, sul disegno di Girolamo Pi/otto, venne condotto da Francesco Turesio nel 1628. — Sta sulla porta, che mette nel tempio, Ero-diade con la testa del Battista sul disco. I quattro Evangelisti ornano l’arco dopo la seconda cupoletta, e il gran vólto che segue ha nella cima il Salvatore cinto da vari Profeti, e quindi Erode che domanda ai Magi del nato Gesù ; questi ultimi alla stalla di Betlem ; la fuga in Egitto, e in fine la strage degl’ Innocenti. Nel musaico sopra la porta che mette alla vicina cappella Zeno, è un Angelo clic presenta la veste al Battista ; e dai lati della porta medesima, quinci il Precursore guidato da un Celeste nel deserto, e quindi la di lui predicazione alle turbe. Ma il più antico musaico qui esistente, quello che più degli altri merita 1 attenzion dell’ erudito, illustrato anche dal P. Paciaudi nella citata sua opera (1), è il Battesimo del Salvatore. Si vede in esso Cristo Gesù immerso nel fiume, con la testa al petto inchinata, e tutto intento a compiere quel sacramento che dovea da lui ricevere santificazione, ed essere la base solidissima della divina sua legge. È il Battista in riva al Giordano, squallido e inaerò, con la chioma scapigliata, ispido il mento per barba incolta e lunghissima. (i) De cultu. ec.. pag. 5n.