• Maggiore. Ma bene in patria si può conoscere quanto valesse, nei due stili da lui usati, il primo quasi tizianesco, il secondo affatto originale. Il Bassano informò nella pittura quattro suoi lìgli, dai quali fu propagata quest’arte ad altri, talché la scuola bassanese durò qualche secolo, sempre però decrescendo e lontanandosi dal suo primo splendore. — Francesco e Leandro erano i due, che nella famiglia di Jacopo fosser meglio disposti a seguirlo; ed egli soleva pregiarsi del primo per l’abilità all’inventare, del secondo pel perspicace talento a ritrae dal vero le umane sembianze. — Degli altri due Giambattista e Girolamo,, solea dire eh’eran ottimi copisti delle sue opere. Tutti questi, ma particolarmente i due ultimi, ammaestrati dal padre in quelle finezze dell’ arte eh’ egli adoperava, lo han contraffatto in guisa, che molte lor copie, fatte vivo il padre e lui spento, infm da quel tempo passavano per originali di Jacopo. Lavorarono però tutti d invenzione, e Francesco, che era il primogenito, stabilitosi in Venezia, ne diede i saggi migliori in quelle storie tratte da’ veneti fasti, che dipinse nel gran palazzo. Sta vicino a Paolo e al Tintoretto, e reggesi bene in tal competenza. 11 padre lo ajulò ivi molto co' suoi consigli ; recandosi in sul luogo, e facendogli, ove bisognava, rinforzar le tinte, migliorar la prospettiva, ridurre il lavoro a più fina arte. Fece anche Francesco assai belle tavole, come il Sant’ Apollonio a Brescia, nella chiesa di Santa Affra, e a San Jacopo dall' Orio in Venezia. Patì fiere malinconie, in mezzo alle quali perdeva talora la mente e il tempo; finché, per esse, in età fresca, gittatosi da una finestra disperatamente perì. Leandro di lui fratello compiè le opere eh’ egli lasciava imperfette nel palazzo ducale, e seguì con passi franchi ed ardili le vesti-gia del genitore, e se non lo raggiunse nell’ arte di chiuder la luce, e nell’altra di creare da sé e le figure e le mosse, per cui spesso s’incontra nelle sue tele alcun domestico furto, fu però originale ne’ ritratti, nel quale esercizio toccò dappresso la perfezione, ebbe grido di maestro celebrato, e conseguì onori distinti. La miglior tavola di lui è il Lazzaro risorto, che trovasi nella Pinacoteca Accademica, c il Battista a’ Catecumeni. — Dopo di lui vengono