-«s» 166 che ottenne però nel citato anno, fu solo nell’ interno corpo, non nell’esterno prospetto e nelle cappelle, il quale e le quali conservavano tuttavia le sculture e lo stile della prima sua fondazione. Soppresso nel 1810 il vicino monastero de’frati Minori osservanti, si volle la chiesa succursale di San Geremia ; e il cenobio, atterrato nel 1812, fu unito all’ orto già spellante a que’ frati, e si ridusse ad orto botanico, com’è di presente, per uso dell’l. IV. Liceo-convitto. E quantunque, al momento della soppressione accennata, si to-gliessero dalla chiesa in discorso tre capitali tavole, una di Giovanni Bellini, una di Marco Basaiti ed una del Carpaccio, per ornare, come ornano di presente, la patria Accademia di lidie Arti, pure rimase qui ancora parecchie opere classiche che adesso ci faremo a descrivere. E prima meritano osservazione gli ornamenti sculti a decorazione della porta d’ingresso, i quali ponno servire di studio nel genere loro, e servono in fatti, avendo l’Accademia cavali modelli per la propria scuola d’ornato. Cosi sono degni di nota, e il bass-orilievo locato nella lunetta sopra la porta stessa, nel quale si veggono i ss. Giobbe c Francesco ; e le tre statue che sormontano la lunetta medesima, opere certamente di alcun dei Lombardi o di Guglielmo Bergamasco. Opere parimenti di uno o dell’ altro di questi maestri sono gli altari a destra entrando per la porta maggiore, e le bene operale scolture, figurate ed ornamentali, che tulle cingono ed adornano la cappella maggiore e le due laterali, dove, e pilastri, ed archi, e fregi, e cornici, tulio è lavoralo con arie mirabile, sembrando il duro marmo aver ceduto allo scalpro qual molle cera. Tale è, e con pari gusto ed amore, lavorato il contorno che cinge il sepolcrale sigillo sotto cui dorme in pace il doge Cristoforo Moro. Nè queste sono le sole scolture degne di venire osservate, chè si vede eziandio e la statua del Serafico operata da maestra mano, sebbene ignota ; si veggono, ne’due altari primi a sinislra entrando, nel primo, eretto dalla pietà di Pietro Grimani, la statua di san Luca nel comparto centrale, e ne’ laterali due angeli, opere lodatissime di Antonio