o 6 h V ene/.ia, 11 consiglio dei dieci ne avea la cura suprema, ed i tre provveditori presi dal suo corpo, vegghiavano sopra l’amministrazione e trasgressione di usurpatori, che rigorosamente venivano puniti. Alla custodia immediata eravi un capitano scelto dai falegnami dell’ arsenale con molte guardie a cavallo. DEPUTATI SOPRA LA VALLE E BOSCO DI MONTO VA. — 11 capitano di Raspo avea la custodia; ma scoperti vari abusi, nel 1612 il consiglio dei dieci, che teneva la presidenza, elesse dal proprio corpo due deputati, che esercitavano la stessa autorità dei provveditori al bosco del Montello. Del legname di questo bosco servivasi 1’ arsenale. VISDOMINI ALLA TANA. — È la tana una lunghissima sala dell’arsenale, in cui lavoratisi i sartiami per le navi. L’uffizio dei visdomini, detti anche officiali alla camera delcanevo, era quello di attendere alla fabbricazione di sarte, gomene, vele, e di provvedere la necessaria quantità di canape. ESECUTORI DELLE DELIBERAZIONI DEL SENATO. — Attendevano a far eseguire con la possibile sollecitudine gli ordini del senato, principalmente in tempo di guerra. INQUISITORI SOPRA L’ AMMINISTRAZIONE DEI PUBBLICI ROLI. — Codesta magistratura, instituita nel 1771 dal senato, sopraintendeva ai ruoli militari dell’ armata terrestre, alla classificazione dei reggimenti e delle compagnie, a notare gli uffiziali e soldati, a mantenere l’ordine e la forza necessaria al presidio ed alla difesa dello Stato, e finalmente a custodire le munizioni da guerra e da bocca (1). AGGIUNTO INQUISITORE ALLE ACQUE. < V. Classe li. ) CLASSE Vili. — ECONOMIA. INQUISITORI ALL’ APPUNTADORE. — Avea la facoltà d’inquirere le amministrazioni di tutti i magistrati, uffizio che a’ tempi nostri potrebbesi chiamare il controllore supremo. L’ esame e la revisione dei quaderni d’ uffizio si facevano da alcuni principali ragionati detti appuntadori, col dovere di riferire ogni cosa all’ inquisitore. PROVVEDITORI SOPRA CAMERE. — Questa magistratura fu il centro universale a cui tendevano tutte le imposizioni ed esazioni dirette ed indirette, fatte per conto pubblico, delle camere dello Stato e degli oggetti economici del dominio col mezzo dei camerlenghi ed officiali, che risiedevano nei capiluoghi delle provincie. Fatta dalla repubblica l’eredità dei duchi d’Este nel secolo XV, questi magistrati ebbero il carico di una faccenda sì importante, ed insieme dei privilegi feudali derivati dalle disposizioni di quei sovrani, finché nel i586 la materia fu affidata alle cure del magistrato sopra feudi. Questa magistratura teneva 1’ uffizio del quartieron, lo scopo di cui era di provvedere del necessario vestito la scolaresca. CAMERLENGHI DI COMUN. — Questo titolo significava 1111 tempo il tesoriere del papa e dell’imperatore. Ora si dà in Roma a quel cardinale, che amministra la giustizia (1) Agli affari della milizia, come abbiamo accennato, presiedeva il collegio dei A savi.