508 Annali d’ I t a l i a. in continui efercizj di Pietà , fpirò finalmente l’Aniina nel dì 13. di Settembre. La gloriola memoria di quefto Monarca, il quale peri’ .unione del Portogallo, fu allora confiderato il maggiore , o certamente uno de’maggiori c'ell’Univerfo , tanta era l eftenílone de’fuoi do-jninj in tutte le quattro Parti della Terra-; non ha bifogno, eh’10 mi fermi a rammentare il fuo impareggiabil fenno, la fomma fua Religione, la fermezza deU’animo, e tant’ altre fue lodevoli doti e Viitù , che in lui fi univano, perchè ne gli elogj fuoi fi fono impiegate le penne di tutti gli Scrittori Cattolici. A lui faccedette Filippo 111. fuo Figlio, Principe inferiore di mente al Padre, ma da preferirfi a lui ■nell’ amor della Pace, cioè d’un gran bene de’poveri Popoli, ficcome .all’incontro male grande fuoi efiere la guerra, defolatrice de’proprj e de gli altrui paefi. Confiderabile fu nel prefente Anno in Ungheria il riacquirto fatto dall'armi Imperiali nel dì 29. di Marzo deir importante Fortezza di Giavarino . Perchè i Turchi credeano inefpu-gnabil quella Piazza, non lì metteano gran cura in cuftodirla. Informato della lor trafeuratezza Adolfo Barone di Svvarzemberg, Luogo-tenente in Ungheria dell’ Arciduca MaJJimiliano , con quattro milafol-dati comparve colà di buon mattino, e contai felicità condufìè l’affare , che forpref'e la porta ed entrò . Gran conflitto feguì con quel prefidio, che coito la vita a circa mille e lettecento Mufulmani, e a cinquecento Criftiani , rertandoin fine i Cefarei padroni della Terra e del Cartello . Dopo sì rilevante acquifto s’impadronirono effi anche di Sammartino, Tatta, Vefprino, e d’altri Luoghi. Pofcia nel dì 9. d’Ottobre prelero per affalto la Città balia di Buda, ma lenza poter forzare il Cartello ; per la cui refiftenza , e per la voce di grof-fo efercito di Turchi, che era in marcia, uopo fu d’abbandonare la rtelía Città. Rertò intanto attediato da’Turchi Varadino , ma sì orti-nata fu la difefa de’ Criftiani, che furono in fine coloro obbligati a levare il campo . Prefe in quert Anno 1’ Arciduca Alberto il porteli© della Fiandra, conceduta in dote dal Re Filippo 11. all’ Infanta Jfa-bella fua Figlia, Moglie di lui; e in varj Luoghi d’Italia furono celebrate folenni efequie d’ efTo defunto Re Filippo. Non poca appren-lìone diede il Bafsà Sinan Cicala alla Sicilia, lafciandofì vedere con una potente Flotta verlò Meflìna ; ma andò a rifolverfì tutto io fpa-vento in aver folamente defiderato quel famofo Corfaro di nazion Cap labrefe di veder fua Madre, tuttavia vivente: la qual grazia gli fu accordata dal Viceré con tutta cortefia, ma con aver Voluto per ortaggio il di lui Figlio, affinchè forte rellituita la Donna. Anno