Annali d’ Italia. Doria all’imboccatura tutto allegro, in veder chiufa la volpe nella tana, tenendo per fermo d’avere a man falva quella preda. Ma più di lui ne feppe l accorto Corfaro, perchè a fin d’ufcire da quella gabbia fenza che fé ne avvedefferoi Crifliani, fece dall’altra parte cavare il terreno circa mezzo miglio, e per quel canale fatto a mano sboccando dipoi in mare, fi riduffe in falvo, lafciando il Doria vecchio Capitano, non so fe più maravigliato o confufo. Ma perciocché facea llrepito il grande armamento de’Turchi per mare, e iì prevedeva, che colloro avellerò la mira a ricuperar la Città d’Affrica, o fi a Tripoli in Barberia, commeffa alla guardia de’Cavalieri di Malta: Andrea Doria fpedì Antonio fuo Nipote con quindi-ciGalee, affinchè rinforzaffe di gente, vettovaglie, e cannoni quella Città. Andò egli; feco nondimeno non andò quella, che noi chiamiamo buona fortuna , ma sì ben l’altra, che fi chiama fortuna di mare ; perchè per fiera burrafca perdèotto di que’Legni, e conduffe quel poco, che gli reftò a Tripoli. Ora il Baisà Sinan colla potente lua Flotta comparve nello Stretto di Meffina, e poi danneggiando le coffe della Sicilia, prefe la Città d’Agofla con facilità, e poi la Fortezza col cannone. Tutto andò a facco, e il fuoco fece del reflo. Di là paf-sò a Malta, nè folamente faccheggiò l’ifola, ma lufingatofi di poter anche prendere la Città, mife mano a i cannoni. Gli rifpofero que’ prodi Cavalieri a dovere, laonde dopo otto giorni, e dopo avervi perduto circa cinquecento foldati, lafciò effi in pace; ma non già la vicina Ifola del Gozzo, in cui fi trovava un’affai debole Fortezza, colle artiglierie in termine di tre dì fe ne impadronì, e le attaccò il fuoco, e di là partendo, feco menò fchiave circa quattromila anime Cri-lliane. Arrivato poi nel dì quinto d’Agofto lotto la Città d’Affrica o ila di Tripoli, vi fi accampò, e cominciò a batterla. Il Signor di Ara-mon Ambafciator Franzefe, che con due Galee fi era unito al Bafsà, da alcuni viene fcritto, che alle preghiere del gran Maitro s’interpo-neffe, per far d'efiflere Sinan dall’aiìedio, ma che no! pcreffe impetrare; e da altri, ch’egli fubornafle il Comandante della Citrà, Cava-lier di Malta di fua Nazione, acciocché la rendeffe, tìccome in fatti ièguì a dì quindici di Agoflo. Circa quattrocento Spagnuoli vi rima-fero uccifi, elìèndofi falvati nelle Galee Franzefi ducento fra Cavalieri di Malta e terrazzani. Quel Comandante giunto dipoi a Malta, trovò ivi preparata per lui una feura prigione. Erano fuccedute varie novità e mutazioni ne gli anni addietro in Tunilì, il racconto delle quali, fìc-come non pertinente aU’afTunto mio, ho tralafciato. Ballerà folamente dire, che il Re MuleaiTe fu detronizzato da Amida fuo Figlio, ed aver