Annali d’ Italia.' rati gli animi di que’ due emuli Monarchi. Un altro motivo della fpe-dizione d’eiiì Porporati era la dichiarata rifoluzion del Pontefice per convocare il Concilio Generale. Ancor qui fi trovarono delle difcre-panze; e perchè s’era porta mira fopra Mantova, come Città appro-poiìto per quella facra Adunanza, tali difficultà eccitò quel Duca, che convenne penfare ad altro fito. Grande su quefto punto fu Tempre la premura del Papa , fincera la Tua intenzione . Anzi a lui ftava così a cuore la Riforma della Chiefa, che ficcome dicemmo, fenza afpettare il Concilio, feriamente s’applicò egli ftefìo a curarne le piaghe, e fopra tutto a levare gli abuiì della Tua Corte. A quefto fine con im-menfa fua lode chiamò nell’Anno precedente a Roma de i perfonag-gi più illuftri nelle Scienze e nella Pietà, e fpezialmente Reginaldo Polo Inglefe , parente del Re d’Inghilterra, Gian-Pietro Caraffa Napoletano, Vefcovo Teatino, cioè di Chieti, Gregorio Cortefe Modenese, Abbate di San Benedetto di Mantova, e Girolamo Aleand.ro da Iftria, Arcivefcovo di Brindili. E ficcome egli ebbe Tempre gran cura di promuovere alla facra Porpora gli uomini di merito dillmto, e maiumamente gli eccellenti Letterati, ed avea già promoiTo al Cardinalato nel 1535. fra altri egregi perfonaggi Gafparo Contarino \ene-ziano, ingegno mirabile: così fui fine del 153 6. creò Cardinali i fud-detti Caraffa, che fu poi Papa Paolo IV. e il Polo, e Jacopo Sado-leto Modenefe, infigne per la fua Letteratura. A quelli ingegni eccellenti avendo unito Tommafo Badia, parimente Modenefe, dottif-fimo Maeftro del Sacro Palazzo, avea poi dato Papa Paolo l’incum-benza di mettere fegretamente in ifcritto quegli abuiì e difordini della Chiefa di Dio , e della Corte Romana, che efigeflero emendazione. Il che efeguirono eflì con fommo giudizio ed onoratezza ; benché la loro Scrittura , contro la mente del Pontefice e d’ eflì, capitafle poi in man de gli Eretici, che ne fecero gran galloria : quafichè i difetti introdotti nella Difciplina, potefTero fervire a giuftificar il loro Scifma, e le lor falle dottrine. Non certo que’faggi Uomini trovarono nella Chiefa Romana Dogmi meritevoli di correzione ; e ftando quelli immobili, ancorché avvengano slogature nella Difciplina, immobile Ila e ftarà fempre la vera Chiefa di Dio . Con quelle sì lodevoli azioni egregiamente adempieva Paolo III. il facro fuo miniftero; e gli fi può ben perdonare, fe nel medelìmo tempo ancora afcoltava i configli dell’ amor paterno verfo la Cafa propria, cioè verfo di Pier-Luigi Farnefe fuo Figlio , che già s’ era addellrato alla profeflìon della milizia, forfè con poca gloria, perchè fecondo il Varchi fu calTo con i-gnominia dal Marchele del Vailo. L’avea già il Pontefice creato Gon-